“Il Soffio” di Giordi al Nuovo San Carluccio di Napoli


Dopo la presentazione in anteprima nazionale al Teatro Arciliuto di Roma, ha scelto come seconda tappa il Teatro Nuovo San Carluccio di Napoli.

Per  presentare il suo terzo lavoro discografico il cantautore ha scelto un salotto accogliente dove si respira arte da sempre. La scelta del luogo anch’ essa è importante, accogliere le emozioni che susseguono la nascita di un disco che, per un artista, ha lo stesso valore di una vita: una vita artistica in note. Lo sa bene questo, Roberto Michelangelo Giordi, che cura ogni minimo particolare, anticipando la presentazione del suo lavoro con un gradevole buffet, dove i suoi  estimatori  si ritrovano. Saluti, calore, affetto e stima le spinte motivazionali dei presenti.

A luci basse, uno ad uno, avanzano in silenzio sul palco i musicisti che lo accompagnano: alla chitarra Mauro Grieco, al basso Giacomo Pedicini, alla batteria Massimo Del Pezzo, alle tastiere Francesco Marziano. Il tutto crea pathos, attesa. Ecco arrivare lui alle tastiere in seconda linea sul palco che  apre la serata con “Gli amanti di Magritte”, testo che ha dato il titolo al suo secondo album del 2012. I ritmi cambiano e il disco pure; si prosegue con “La grande fuga” uscito a giugno 2014, quale primo singolo che anticipava l’uscita avvenuta poi a Gennaio 2015 del terzo disco “ Il Soffio “ (Good Time Records).

Entriamo nel vivo del disco e di ciò che racconta .Tutto l’album ha un suo filo, dall’ inizio alla fine. Potremmo definirlo il viaggio di ognuno di noi enunciato in musica. Dalla voglia di evadere dalle dinamicità quotidiane che narra “La grande fuga “ a testi più intimi quali “ Occhi grandi” ,”La rosa”,“D’amore Mariu’ ”, dove l’amore verso l’altro trova in questi testi le sue parole più delicate. Momento centrale e catalizzatore della serata quello in cui presenta “Il Soffio” , uscito a novembre 2014; a condividere il palco con lui la voce di Thieuf. Un testo introspettivo, un percorso emozionale dove la voce calda di Thieuf  echeggia ritmi lontani, le nostre radici, un mare comune:  il Mediterraneo. Proprio dall’altra sponda di questo mare, in Tunisia,  Giordi l’estate scorsa si è cimentato in v este  da videoamatore per riprendere quei luoghi;  ha curato anche la fotografia  il montaggio e la post produzione, dando vita allo splendido video che accompagna il brano. Seguono, rincorrendo il filo del disco,  “Il temporale “,”L’attimo”,”L’amore nell’era glaciale”,”Il segreto”. Ogni testo è un riflesso, dentro il quale ognuno di noi può rivedersi.

Non mancano testi più agguerriti o aggressivi quali :”Barbari”, dove l’attualità è la protagonista, per poi cedere di nuovo all’ incanto  di toni più dolci quali “Polvere di stelle” o ”Con il mio nome”, quest’ultimo ha dato il titolo al suo primo album. Ormai siamo quasi a fine serata. Giordi è rilassato, interagisce col pubblico in maniera amicale, la sua verve, nonché timidezza, traspaiono dalle sue uscite e rientri sul palco. Saluta il pubblico con l’ultimo brano di questo disco che si intitola  ”Niente da decidere”: la rassegnazione e/o consapevolezza, la serenità traspaiono e sembrano appagare l’inquietudine iniziale de “La grande fuga”. Alle fine di un percorso si arriva diversi da come si era partiti, come una storia, una vita tra tante. Traspare un lavoro pulito, colto, d’impronta jazz ed etno world, in cui stringe l’occhio a sfumature rapper che seppur lontane dal suo stile, ma grazie alla sua preparazione tecnica, si fondono vicendevolmente. Non interessa a determinati artisti infilarsi nel tunnel delle mode del momento e/o percorrere una tendenza musicale e/o d’impronta napoletana e che forse sarebbe stato anche più facile . Chi scrive  l’ha ascoltato anche in napoletano in “ ‘A serenata ‘e Pulecenella”: non scimmiotta altri,  è Giordi anche in questo brano.

Come semplice sarebbe etichettarlo, richiamando a nomi più altisonanti. Egli segue il suo percorso con professionalità, alto è lo spessore dei testi: fanno riflettere come innamorare, parlano al cuore e all’ intelletto. Testi che vedono alternare la sua firma a quella di Alessandro Hellmann. Quest’ultimo disco vede la produzione artistica di Gigi De Rienzo per la Good Time Records.

foto e video Angela Garofalo

http://youtu.be/EYu6grA_sl8

http://youtu.be/I6j6Ebi5rm4

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