Dopo il suo ultimo concerto tenutosi a fine anno nel Santuario di S.Antimo l’artista si propone al teatro Nuovo San Carluccio con un concerto cucito su misura per sé
Quattro serate, dal 8 al 11 gennaio, in questo teatro sito nel quartiere Chiaia, uno dei più chic della città partenopea. Un salotto date le dimensioni del teatro. Nato nel 1972 ad opera della famiglia Mastrominico, era la sede della “Compagnia del San Carluccio” lanciata da Pina Cipriani e Franco Nico, artista popolare scomparso nel 2008 che lo hanno abitato, creato e reso veicolo d’arte, lanciando giovani talenti e non “Talent” sulla scena artistica nazionale. Dal 2013 passa sotto altra gestione, da qui “Nuovo San Carluccio”, ma persegue sempre lo stesso scopo e sarà solo con e grazie alla nostra presenza in questi templi dell’arte, che continueranno ad essere vivi e a regalarci emozioni.
Il luogo scelto da Gianni Lamagna permette di interagire in maniera più accorata e familiare col pubblico presente. Palco buio ,una sedia, un leggio,una chitarra, le luci che accarezzano le note e chi le vocalizza. Non per le grandi masse, ma per chi ha voglia di non perdere alcune tracce musicali della classica canzone napoletana. Seppur recando la firma di grandi nomi, egli si fa portavoce di qui testi pressoché sconosciuti . Da sempre come lui stesso afferma più volte, va alla ricerca di essi. Non è solo una ricerca tecnica, va oltre, da buon ricercatore nonché artista, musicista, attore, cantante e cantautore, ne studia -o meglio si appassiona- alle vicende che le hanno ispirate. Quindi un salto spazio –tempo nel quale si rivivono oltre le note,a tratti anche le figure e i luoghi che le hanno ispirate. Il tono come sempre garbato, esaustivo su ogni testo che precede l’interpretazione. Grandi testi scritti, musicati, cantanti da grandi nomi quali Tagliaferro, Murolo, Bovio, E.A.Mario, Viviani, Mignonette, Pasquariello, Vincenzo Esposito, Rocco Galdiero, Carlo Fedele e le sue. Canta “Catena”, ”L’urdemo nnammurato”, ”Palummella”, ”Indifferenza”, “Silenzio cantatore/Pescatore e pusilleco”, ”Paraviso e fuoco eterno”,”Bella ca nun sai leggere”,”Connola senza mamma”,”Si overo more ‘o cuorpo”,”Balcune e logge”,”Nella terra dei fuochi”,” D’ ‘o mare e dd’ ‘e rose”,”Rundinella”,”Ammore guaglione”,”Serenata napulitana”, “Se po’ sunà”,”O cinquantacinque”,”Comm’ è bell ll’ammore”,”Napulitanata”.
In punta di piedi e con rispetto ringrazia più volte il pubblico presente per la partecipazione accorata, dati gli eventi che hanno colpito la città, come la perdita di un grande del panorama musicale partenopeo e nazionale; e per le vicende internazionali che hanno scosso tutti e per le quali forse si rimarrebbe nelle quattro mura di casa, quale luogo che ci salva dai pericoli esterni.
A maggior ragione, l’artista è due volte soddisfatto di questo pubblico e quest’ultimo contento che l’artista lassù, discerna questo. Il talento, la professionalità, il rispetto dovuto per testi di grandi nomi ,il bon ton, hanno fatto si che Gianni Lamagna possa sempre contare su un pubblico nell’arco della sua lunga carriera, a differenza d’altri.