Tigem di Pozzuoli è centro di eccellenza italiana per la ricerca sulle malattie genetiche


Il modello di ricerca Telethon rappresenta certamente una eccellenza da replicare. Dal 1990, infatti, la Fondazione Telethon ha investito più di 451 milioni di euro in ricerca. Tra gli investimenti più significativi vi è la creazione di due istituti di ricerca dedicati allo studio delle malattie genetiche rare: il primo è l’Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem), fondato nel 1994 e che dal 2013 ha sede a Pozzuoli nell’ex “area Olivetti”; il secondo è l’Istituto San Raffaele – Telethon per la Terapia Genetica SR-Tiger, fondato a Milano nel 1995.

Il Tigem studia i meccanismi alla base delle malattie genetiche, per poi sviluppare strategie preventive e terapeutica, concentrandosi su tre programmi strategici: biologia cellulare delle malattie genetiche, medicina genomica e terapia molecolare.

La struttura comprende quattro grandi laboratori di ricerca “open space”, uffici, un auditorium e aree ricreative; questa è stata dedicata alla memoria di Susanna Agnelli, presidente di Telethon dalla fondazione fino alla data della sua morte, avvenuta nel 2009.

All’interno del Tigem lavorano 15 gruppi di ricerca, ovvero 210 ricercatori, di cui 20 stranieri, molti dei quali assunti negli ultimi due anni. Il direttore è Andrea Ballabio, nato a Napoli nel 1957, laureato in Medicina e chirurgia all’Università Federico II e specializzato in Pediatria. Ballabio è, inoltre, professiore ordinario di Genetica medica presso il dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università “Federico II” di Napoli e visiting professor al Baylor College of Medicine di Houston e all’Università di Oxford. Si occupa da sempre di studiare i meccanismi alla base delle malattie genetiche. Nel 2016 ha ricevuto, primo italiano, il Premio Louis-Jeanet per la medicina.

Il 19 luglio 2016 si è svolto presso l’Istituto Tigem l’evento “Come ricerca e innovazione possono diventare volano per l’economia del Paese” alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. Sono intervenuti anche il direttore del Tigem Andrea Ballabio, il direttore generale di Fondazione Telethon Francesca Pasinelli, il presidente della Fondazione Telethon Luca Cordero di Montezemolo, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il rettore dell’Università Federico II Manfredi e il sindaco della città di Pozzuoli Vincenzo Figliolia.

Attraverso la fondazione dei suoi due Istituti, Tigem e SR-Tiget, Telethon vuole assicurare un investimento costante e a lungo periodo rivolto a programmi di ricerca dedicati allo studio di malattie genetiche rare e allo sviluppo di terapie  innovative. Il Tigem rappresenta un esempio concreto dell’applicazione del modello di finanziamento Telethon ed è la prova di come in Italia si possa fare ricerca di eccellenza.

Luca Cordero di Montezemolo, presidente della fondazione Telethon, ha dichiarato:

“Nell’attuale scenario che caratterizza l’Italia dove spesso prevale l’insoddisfazione o l’autocommiserazione per quanto non funziona, esistono realtà di cui andar13654227_1757143677896271_5433113131207668350_n 13669725_1757143401229632_9146484341817726634_n 13700060_1757143421229630_2409977950184298833_n 13709756_1757143441229628_7344995861501034786_n 13709857_10209645385882413_3499277942539656308_n 13718741_10209645623528354_5933126204556479177_n 13726849_1757151101228862_6065682692801905326_n 13754172_1757274887883150_1364776299039480375_n 13754425_1757151041228868_4403959344132380050_n 13770383_1757274937883145_4912914802599525666_ne orgogliosi che dimostrano come anche in Italia si possano valorizzare le competenze e i ‘cervelli’ formati nelle nostre Università. La Fondazione Telethon ne è un esempio. Uno dei problemi del nostro Paese è la scarsa capacità di utilizzare nella maniera più produttiva le risorse disponibili. Non di rado sono stati restituiti all’Europa fondi inutilizzati. L’Istituto Telethon ne è un esempio di Pozzuoli, al contrario, ha dimostrato di saper ben spendere i finanziamenti ottenuti. Se la ricerca scientifica italiana lavorasse con gli stessi parametri di produttività e la stessa capacità dei ricercatori Telethon di attrarre fondi, si creerebbe un valore tale da rendere la ricerca davvero un volano di crescita e sviluppo economico”.

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