2ª giornata del campionato di Serie A. Di seguito i 3 migliori Top e i 3 peggiori Flop di questo week-end di calcio italiano
Top.
– I grandi bomber. Ancora nessun bomber della scorsa stagione ha deluso le aspettative in questa stagione. Se Dybala fa sorridere la Torino bianconera, il gallo Belotti fa urlare la Torino granata. Se Icardi espugna Roma rispondendo a Dzeko, Cutrone si conferma a San Siro diventando l’emblema della grinta rossonera. Guai a dimenticare i soliti noti Ciro Immobile e Dries Mertens e i “vecchietti” Quagliarella e Borriello che portano in alto Sampdoria e Spal. Hanno già colpito anche Pazzini e Thereau. Non manca più nessuno.
– Paulo Dybala. Basta una parola per descriverlo: fuoriclasse. La 10 è sulle spalle di un fuoriclasse puro, un talento grezzo diventato cristallino sotto le fide mani della Vecchia Signora e di Massimiliano Allegri. Sabato sera a Marassi ha dato spettacolo con 4/5 numeri da circo degni dei migliori, conditi con una tripletta: antipasto di destro, prima portata su rigore e dulcis in fundo una perla di sinistro sul primo palo. Forse è presto per parlare di pallone d’oro, ma con un Dybala così…
– La Sampdoria. La classifica parla da sola. 2 partite, 6 punti, 4 gol segnati. Giampaolo si è visto privare tutto in una volta Bruno Fernandes, Muriel e Schick e quindi si è affidato al buon gioco dei suoi e all’intramontabile Fabio Quagliarella. La Samp vuole attenzione, ora si aspettano solo avversari con una caratura più prestigiosa di Benevento e Fiorentina. Intanto Ferrero guarda tutti dall’alto della classifica.
Bene ma non benissimo.
Sinisa Mihajlovic. 80º circa di Torino – Sassuolo. Ai granata servono forze fresche in mezzo al campo per mettere in cassaforte il risultato. Subentra dalla panchina Acquah, anche se l’indiziato per il cambio non è il sostituito Rincón bensì Obi. Mihajlovic imbestialisce, diventa una furia e spintona con foga lo stesso Rincón e i suoi vice Castellazzi e Lombardo, che non la prendono molto bene. Peccato che meno di 10 minuti più tardi il nigeriano segnerà la rete del definitivo 3-0 che metterà in ghiaccio la sfida. Il serbo si scusa pubblicamente ai microfoni di Sky Sport, ma sarebbe meglio che la sua rabbia non si sfoghi più così tanto vistosamente: i malintesi possono capitare.
Flop.
– Fiorentina. Non si può vedere una Fiorentina così. Non è umanamente possibile. Ora con l’arrivo di Laurini dall’Empoli e l’alternativa Gaspar, magari Pioli lascerà in panchina il Tomovic lontano parente di quello visto l’anno scorso. Il popolo viola non sa più a che santo rivolgersi. L’ultimo banco di prova si chiama Verona. La voglia di rialzarsi si è vista nel secondo tempo contro la Samp e la gara sembra abbordabile. Il treno passa una volta sola, anche se Agatha Christie diceva: un indizio è un indizio, due sono una coincidenza, chissà se il terzo sarà la prova decisiva che condannerà i viola a stare stabilmente nella parte destra della classifica. Lo scopriremo solo vivendo.
– La Roma. Appello agli addetti allo stadio Olimpico di Roma: allargate la porta di qualche centimetro che deve giocare la Roma. 3 legni per i giallorossi sono davvero troppi, soprattutto se poi nella squadra avversaria c’è un certo Mauro Icardi che castiga sempre appena può. Se poi ci si mette anche Irrati che non usa il VAR come dovrebbe quando c’è da assegnare un rigore solare allora è destino che la sconfitta debba arrivare per forza. Di Francesco deve incoraggiare i suoi e sistemare più di un meccanismo che non funziona in campo. Domenica a Genova c’è da zittire una frizzante Samp che sta facendo la voce grossa. Schick sarà già decisivo?
– Crotone – Verona. Scialbo. Noioso. Brutto. Non da categoria. Forse auspicabile. All’Ezio Scida di Crotone vince la noia contro lo spettacolo. Nemmeno Pazzini, partito ancora dalla panchina, riesce a scuotere la partita. Sterile 0-0 che non giova i tifosi delle due squadre. Da segnalare solo una traversa da lontanissimo di Ajeti. 1 punto a testa che fa felici entrambi, ma di questo passo si sa perfettamente qual è il traguardo.
( Foto Facebook)