Il primo estratto del nuovo lavoro discografico dei Sinfonico Honolulu si intitola “Tra cent’anni”
Disponibile dal 23 giugno il primo brano del nuovo disco del gruppo che -attraverso l’ ukulele- rilegge i grandi classici della storia della musica, dal punk al rock; ma stavolta la storia è diversa. Niente covers per i componenti di questo ensemble (a cui si aggiunge il percussionista Matteo Scarpettini) che si dedicano in questa occasione, note e testi, alla stesura di un prodotto musicale tutto a loro firma.
L’ ukulele è, per sua definizione, uno strumento che fa allegria, ha un ritmo sostenuto e quasi ballabile, eppure i Sinfonico Honolulu danno vita a brani di senso preciso e profondo, dalle atmosfere talvolta malinconiche. Tutto il background musicale dei vari componenti dell’ orchestra converge in questo disco, perfettamente armonizzato al punto che, in alcuni brani, Steve Sperguenzie smette i panni del dandy di “London calling” per mostrare la sua timbrica più pulita priva di sbavature interpretative.
“Tra cent’ anni” è il brano che rivela la loro anima più sixtie, per il piacere di chi li ha ascoltati già live: canzone estiva che ci riporta ai tempi in cui sugli stabilimenti balneari la musica si comprava nel juke-box; omaggio al mai abbastanza celebrato Piero Ciampi, rivissuto e rispettato in questa versione. Un occhio al passato per guardare al futuro, testi engagès per chi ama la tradizione del grande cantautorato italiano e qualche interessante spunto di riflessione su tematiche di carattere universale. Il tutto eseguito partendo dalle note dei loro ukuleles, per un disco che arriverà ad ottobre.