Quando l’allattamento al seno non è possibile il bambino deve essere nutrito con appositi latti, detti «latti artificiali»
E’ consigliabile almeno per i primi 6 mesi di vita del bimbo non utilizzare latte vaccino, e per fornire un alimento quanto più possibile simile al latte materno, è stato studiato e commercializzato il latte in polvere “adattato”. L’allattamento artificiale può essere di tipo “misto” o assoluto; nel primo caso il piccolo è nutrito sia al seno che con il biberon nel secondo caso esclusivamente con biberon.
Come ben noto a tutte le neo-mamme il latte adattato è spesso caratterizzate dalla presenza accanto al nome commerciale di una numerazione progressiva (1-2-3) che serve ad indicare le diverse età del lattante per cui sono state ideate. (per il latte tipo 1 quello da usarsi fino a circa il 4 mese che poi verrà sostituito dal latte di “proseguimento” o tipo 2 , arricchito in alcune componenti, come il ferro)
Con l’inserimento del latte artificiale, le feci semiliquide che il bambino emette quando è allattato al seno, divengono più solide, fino a divenire decisamente compatte quando l’alimentazione è esclusivamente artificiale, il mutare di aspetto delle feci è del tutto normale e non va interpretato come stitichezza, la frequenza delle scariche diminuisce in genere una sola volta al giorno. Nel caso le feci dovessero diventare troppo dure fino ad una vera e propria stitichezza bisogna rivolgersi al pediatra e cambiare tipo di alimentazione.
Vi sono vari tipi di latti artificiali in commercio. I principali sono:
Latte adattato
- La loro composizione è quella più vicina possibile a quella del latte materno, sia qualitativamente che quantitativamemte. I carboidrati sono costituiti da lattosio (come nel latte materno) e la parte restante è rappresentata da glucosio e/o maltodestrine
Latti di proseguimento
- dal 5-6 mese di vita sostituiscono i latti adattati .Più ricchi in minerali, vitamine, carboidrati e acidi grassi essenziali
Latti H.A. (Hypo Allergenic)
- le proteine di origine animale vengono sottoposte ad una più o meno completa frammentazione (idrolisi ad aminoacidi e peptoni); dovrebbero così perdere gran parte della loro capacità di determinare intolleranze;. per quanto diluito, nel latte adattato presente una proteina (la betalattoglobulina) che può essere responsabile della gran parte dei fenomeni allergici che possono insorgere.
Infine alcune sieroproteine presenti nel latte di mamma, non nutritive ma molto importanti per funzioni protettive (lottoferrina, lisozima, immunoglobuline) non sono presenti nei latti artificiale e il bambino allattato artificialmente è più esposto alle malattie.
Per affrontare situazioni alimentari particolari sono poi disponibili molti altri tipi di latte, detti “speciali“, come i parzialmente adattati, gli acidificati, gli antireflusso, gli idrolisati proteici spinti, quelli a ridotto contenuto di lattosio.
Importante quando si allatta il bimbo in maniera artificiale è la componente emozionale e il rapporto che anche in questo tipo di allattamento è essenziale instaurare non trascurando il contatto della pelle tra mamma e bimbo che è così importante nei primi mesi di vita.
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