Un piano in tre fasi per difendersi in caso di incidente nucleare. Chiudersi in casa, evitare alcuni alimenti e assumere pillole di iodio: queste alcune delle misure indicate dal governo nel Piano Nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari che è stato discusso ed approvato oggi dalla Conferenza delle Regioni. Il documento prevede azioni da mettere in campo a seconda della gravità del potenziale incidente e della distanza della centrale coinvolta dal territorio italiano.
Difendersi dalla radioattività
Per evitare il contatto con le sostanze radioattive, in caso di incidente in un impianto situato a 200 km dal confine, ai cittadini sarà chiesto di restare in casa con porte e finestre chiuse e sistemi di ventilazione spenti. Misura che potrebbe durare da poche ore a due giorni. Per precauzione scatterà il divieto di consumo di alcuni alimenti di origine vegetale e animale (verdura, carne e latte) e il blocco della circolazione stradale.
I cittadini dovranno anche sottoporsi a iodioprofilassi, assumere cioè pillole di iodio: “Un’efficace misura di intervento – si legge nella bozza – per la protezione della tiroide, nei gruppi sensibili della popolazione”. Il provvedimento riguarderà la fascia di popolazione compresa tra 0-17 anni, 18-40 anni e le donne in gravidanza.
Se l’esplosione dovesse verificarsi a una distanza compresa tra i 200 e i 1000 km scatterebbero soltanto i controlli sulla filiera agroalimentare e sulle importazioni dall’estero. Mentre in caso di incidente in una centrale situata oltre i 1000 km, basterebbe vigilare sui prodotti in arrivo dall’estero.
Nessun allare legato alla guerra in Ucraina
Gli esperti, comunque, tranquillizzano: non c’è nessun allarme legato alla guerra in Ucraina. Il piano nazionale per la gestione delle emergenze nucleari, infatti, è stato soltanto aggiornato in questi giorni dal governo, ma era stato già disposto nel 2020, come previsto dalle normative europee.
L’Istituto superiore di Sanità, intanto, invita la popolazione a non assumere iodio senza necessità soprattutto dopo il boom di richieste di pillole specifiche in molte farmacie italiane, che ha portato quasi all’esaurimento delle scorte. Ricordarsi sempre che si tratta di un medicinale e che deve essere prescritto da un medico.