L’intervista al Dott. Emrah Cinik, chirurgo estetico della Hair Hospital di Istanbul, che ci racconta di come la nuova tecnica di autotrapianto abbia risultati permanenti senza formare alcuna cicatrice
Nel campo della caduta dei capelli, si sente parlare di frequente del trapianto di capelli come soluzione ultima alla calvizie. Non tutti sono però a conoscenza che il trapianto di capelli, o autotrapianto, può avere risultati diversi in base alla tecnica con la quale l’operazione è eseguita.
Le due tecniche più popolari ed usate per effettuare un autotrapianto sono due: la FUE e la STRIP. Quest’ultima consiste nella rimozione di una parte di pelle da un’area specifica del cuoio capelluto, come la zona posteriore, dalla quale vengono poi estratte le unità follicolari da reintrodurre nelle aree più diradate.
La FUE, nata come evoluzione della STRIP, si struttura in una maniera differente.
Per prima cosa viene effettuata una rasatura dei capelli del paziente. Le unità follicolari sono direttamente estratte dal cuoio capelluto da un’area non soggetta a caduta senza la rimozione di alcuna porzione di cute.
Per questa operazione, l’area donatrice scelta per donare i capelli è solitamente quella occipitale in quanto i capelli in questa area non sono soggetti a caduta.
Lo strumento utilizzato per la tecnica FUE è un bisturi dalla punta arrotondata, detta punch. Il prelievo, che dura qualche ora, consente di estrarre le unità follicolari nel loro insieme di 1,2 o anche più bulbi insieme ad un innesto di cute.
“Il numero di unità follicolari varia a seconda del paziente”, afferma il Dott. Emrah Cinik, chirurgo di fama mondiale nel trapianto FUE con sede a Istanbul.
Una volta che la parte di prelievo è finita, si passa a rinfoltimento dell’area ricevente. In questo caso si preparano per prima cosa i siti riceventi. Questa procedura può essere effettuata tramite l’utilizzo di un ago e porta a dei piccoli forellini che guariscono in maniera naturale senza lasciare alcun segno.
In seguito, avviene la distribuzione delle unità follicolari estratte precedentemente in modo tale che quelle con 1-2 bulbi sono impiantate nella zona fronto-temporale, mentre quelle con più bulbi vengono impiantate nell’area del vertice.
Questa è una delle fasi più importanti dell’operazione in quanto è richiesta una certa velocità nell’impiantare le unità follicolari estratte in precedenza onde evitare il rischio che esse non attecchiscano.
Quali sono i benefici per il paziente che si sottopone al trapianto di capelli FUE?
Secondo il Dott. Cinik, il primo beneficio per scegliere questa tecnica è sicuramente legato al decorso post-operatorio. Infatti, dopo solo qualche giorno il paziente può tornare alla sua quotidianità. Un classico esempio è lo sport: dopo appena 8 giorni dall’operazione FUE, il paziente può ritornare a praticarlo senza problemi per gli innesti.
Un altro beneficio di questa tecnica è la possibilità di estrarre i peli anche da aree del corpo diverse dal capo; in questo modo è possibile estendere l’area donatrice e avere una densità di capelli finale indipendente dalla grandezza della zona ricevente.
Infine, la tecnica FUE non causa la formazione di una grande cicatrice nella zona occipitale del capo, ma le piccolissime incisioni da cui sono estratte le unità follicolari scompaiono senza causare alcun segno visibile.