Forse il campionato italiano non sarà il più bello d’Europa, forse è poco “allenante” per le competizioni maggiori, ma sicuramente non si può dire che sia scontato e banale. Guarin e Niang risorgono
Sassuolo-Fiorentina
Cambiando l’ordine dei giocatori il risultato non cambia. Potrebbe essere questo lo slogan di Vincenzo Montella che nonostante il turn over e un cambio di modulo continua a regalare gioie ai propri tifosi. Questa volta è il Sassuolo a dover cedere il passo alla viola che sin dai primi minuti attacca con insistenza per trovare il vantaggio, al 30′ è il neo-acquisto Salah ad aprire le danze. Babacar con un colpo di tacco straordinario sorprende la difesa neroverde tagliata dal movimento dell’estorso egiziano che a tu per tu con Consigli, non sbaglia. Passano due minuti ed è lo stesso Salah che restituisce il favore a Babacar che trafigge per la seconda volta il portiere del sassuolo. Nel secondo tempo l’andamento del match non cambia e la fiorentina chiude il match al 62′ ancora una volta con Babacar. Nel finale gli uomini di Di Francesco spingono e trovano il gol della bandiera di Domenico Berardi al minuto 67.
Palermo-Napoli
Spettacolare 3-1 nell’anticipo di sabato al Renzo Barbera di Palermo dove i rosanero di Beppe Iachini si aggiudicano l’intera posta in palio grazie ad una super partita della coppia d’oro Vazquez-Dybala. La gara nei primi minuti a dire il vero era molto equilibrata ed entrambe le squadre avrebbero potuto aprire le marcature, soprattutto affidandosi all’estro dei giocatori in campo, inaspettatamente però, è Laazar da 45 metri a sorprendere un colpevolissimo Rafael Cabral al quarto d’ora di gioco, che sicuramente non sta attraversando uno dei suoi periodi migliori. Con il Palermo in vantaggio e il Napoli riversato in avanti per acciuffare il pareggio si aprono spazi che sono come manna dal cielo per il duo Dybala-Vazquez. La punta argentina confeziona l’assist per il gioiello di Franco Vazquez che di sinistro trafigge questa volta l’incolpevole Rafaelal minuto 36. Nella ripresa il filone non cambia, i partenopei fanno possesso palla ma non trovano la chiave per scardinare la difesa avversaria che quando conquista la sfera aziona le ripartenze rosanero in modo efficace, arriva così anche il terzo sigillo di Rigoni al 65′ su una bellissima azione corale conclusasi nel migliore dei modi. Il napoli d’orgoglio trovo la reazione con Gabbiadini ma quando ormai il cronometro segna 82 minuti.
Milan-Empoli
Il Lunch match di questa settimana ha visto l’ennesimo risultato negativo della gestione Inzaghi, i paragoni con il predecessore Seedorf non reggono e la panchina di “superpippo” è sempre più traballante. A dire il vero la giornata era iniziata bene per i rossoneri che sono riusciti a passare in vantaggio con il primo gol di Destro al 40′. Nella ripresa l’empoli ha però reagito e dopo aver sfiorato il pareggio in un paio di occasioni al 60′ è Maccarone a trovare la zampata vincete che regala un buon punto agli uomini di Maurizio Sarri. A dire il vero i toscani avrebbero potuto portare a casa anche il bottino pieno se non fosse stato per la mano di Diego Lopez che però è arrivata fuori dall’area causando l’espulsione dell’estremo difensore milanista.
Atalanta-Inter
Di solito le sfide tra le due squadre nerazzurre hanno sempre regalato spettacolo, questa volta non fa eccezione. Pronti, via Guarin viene affossato in area, calcio di rigore. Al secondo minuto di gioco l’inter si porta avanti con Shaqiri, che non sbaglia dagli 11 metri. Inizia la reazione rabbiosa della Dea che trova il pareggio al 27′ con Maxi-Moralez. Sembra la solita partita dell’inter, buon inizio e calo con il passare dei minuti ma non è così, sale in cattedra un super Guarin che al minuto 37 riporta in vantaggio in nerazzurri di milano. Nella ripresa è ancora il colombiano a raddoppiare il bottino personale e fissare il risultato sul 3-1 momentaneo. L’atalanta attacca per cercare di riaggrappare il match, entra anche Denis ma il risultato è il gol di Palacio che chiude i giochi sul definitivo 4-1 al minuto 72.
Genoa-Verona
Partita ricca di gol ed emozioni al Marassi, dove un Genoa ben messo in campo da Gasperini trova il vantaggio dopo solo 10 minuti con una sfortunata autorete di Agostini. Passano solo due minuti ed è raddoppio, questa volta è il francese Niang a siglare la rete. Inizio shock degli scaligeri che si aggrappano all’esperienza di Luca Toni per rimettere sui binari giusti la partita, ed è lo stesso attaccante (tra le tante anche ex Genoa) ad accorciare le distanze al 20′ con la specialità della casa: il colpo di testa. La partita però non cambia, il Genoa attacca e dieci minuti dopo è ancora Niang a trovare il gol fissando il parziale sul 3-1 dopo i primi 45′. Nel secondo tempo il verona sembra più determinato, accorcia ancora le distanze un inesauribile Toni, che però non può far altro che arrendersi all’armata rossoblu che al 65′ si riporta in doppio vantaggio grazie a Bertolacci e infine, all’82’, chiude i conti con Perotti.
Torino-Cagliari
Altra partita combattuta è quella tra il Toro e i rossoblu sardi, che danno vita ad un match senza esclusione di colpi, molto tattico, dove i due allenatori tentano di prevalere grazie alla disciplina e al gioco. Succede tutto però alla mezz’ora, a conclusione di un ottimo contropiede è Donsah al 34′ a battere Padelli .Nemmeno la gioia di esultare ed esattamente 60 secondi dopo su una respinta della difesa Cagliaritana su tiro di Quagliarella, Omar El Kadduri sigla il gol del pareggio.
Udinese-Lazio
Basta un solo gol allo stadio Friuli di Udine per regalare la vittoria ai biancocelesti di Pioli che ritrovano i 3 punti in campionato. L’episodio chiave è al 23′, su cross di Candreva, Klose atterrato in area, per l’arbitro non ci sono dubbi e assegna la massima punizione nonostante le accese proteste di Stramaccioni. Dagli 11 metri si presenta lo stesso Candreva che supera Karnezis con uno splendido scavetto. Non succede praticamente più nulla per il resto della partita, da segnalare soltanto i 6 cartellini gialli collezionati dalle due squadre.
Roma-Parma
Diciamocelo chiaramente, chiunque prima del match avrebbe dato per spacciato il Parma di Donadoni ancora in piena crisi societaria e nei bassifondi della classifica. Gli emiliani non fanno una partita miracolosa, né la partita perfetta, giocano semplicemente una buona gara e tanto basta per portare via 1 punto dall’Olimpico, che vede ancora una volta una Roma poco brillante, poco incisiva e soprattutto poco concreta. Il ritorno dalla coppa d’africa (tra l’altro vinta dalla nazionale ivoriana) di Gervinho e il neo acquisto Dumbia avevano creato false speranze ai giallorossi, che avevano accusato un calo proprio in concomitanza con la partenza della freccia nera, freccia che manca diverse volte il bersaglio, non crea scompiglio come suo solito e non aiuta i gallorossi di Garcia a trovare il gol che avrebbe permesso prima di tutto, di allontanare il napoli sconfitto il giorno prima a Palermo.
Chievo-Sampdoria
Brutte notizie invece per la Genova blucerchiata costretta allo stop da un ottimo Chievo che ha messo nel mirino l’obiettivo 40 punti e prova a raggiungerlo grazie anche a quest’importante vittoria. Gli uomini di Maran colpiscono subito, dopo 2 minuti e Izco a superare Viviano. La samp sembra aver accusato il colpo e la coppia offensiva Eto’o-Bergessio fatica a trovare spazi nella fitta rete difensiva giallo-blu. Quando mancano 5 minuti allo scadere della prima frazione di gioco il Chievo colpisce ancora, questa volta la rete è dell’ex-toro Meggiorini. Il secondo tempo i veronesi gestiscono bene il risultato, fino al 91′ dove il subentrato Muriel sigla il suo primo gol in maglia doriana e fissa il risultato sul definitivo 2 a 1.
Cesena-Juventus
L’ultima gara che chiude la 23ª giornata regala anche l’ultima sorpresa. Molti si aspettavano vita facile per la Juventus di Max Allegri al Manuzzi, molti sono stati smentiti. A fare la partita, sin dai primi minuti, è il Cesena che si ritrova più volte vicina al vantaggio nelle battute iniziali e che alla fine arriva con Djuric al 17′ dopo un incredibile partenza shock dei bianconeri che difficilmente concedono così tante occasioni alle avversarie. La juve non è al primo posto per caso e nonostante le difficoltà trova il gol del pareggio su una bellissima incornata di Alvaro Morata 10 minuti più tardi. Passano altri 6 minuti e al 33′ su uno svarione clamoroso della difesa cesenate Marchisio sigla il sorpasso. Sembra fatta per la vecchia signora che dopo lo sbando iniziale è riuscita a ribaltare il match. Sembra, appunto, perché la seconda frazione inizia come la prima con una juve in forte difficoltà e un cesena determinato a trovare il pareggio. Il goal del pari arriva al 70′ minuto ed è Franco Brienza a far esplodere il Manuzzi su una splendida spizzata di Djuric. Negli ultimi 20 minuti i bianconeri provano un disorganizzato assalto alla difesa cesenate ma quasi raccolgono il terzo gol in contropiede. La partita termina con gli applausi dello stadio di casa ai propri ragazzi che nonostante la situazione di classifica, per una settimana sono riusciti a regalare una grande emozione ai propri tifosi e quasi sfioravano l’impresa.