Bellissimo post social di Davide Cassani


Bellissimo post social di Davide Cassani, CT Azzurro dell’Italia di Ciclismo:

L’appuntamento è alle 10.30 al cimitero di Cantagrillo, a due passi da Pistoia. Non un bel posto ma è importante. Qui c’è Franco. È stato lui, Ballerini, qualche anno fa, ad avere la brillante idea di ritrovarsi con tutto lo staff della nazionale un lunedì qualsiasi dopo il campionato del mondo.
Ci siamo quasi tutti, meccanici, massaggiatori, osteopati e addetti stampa, cuochi e commissari tecnici, presidenti e dirigenti e poi Franco Vita, braccio destro di Alfredo e Franco ed ora anche mio. Dicono che abbia 85 anni ma io non ci credo.
Sabrina è li, ad aspettarci. Il suo sorriso è quasi come quello di qualche anno fa anche se i suoi occhi, soprattutto oggi, in questo cimitero, dicono che la morte di un marito è una sofferenza. Per Sempre. “ devo salutarvi, sono nonna, qualcuno ha bisogno di me “.
Anche Franco sta sorridendo nella foto posata sopra la tomba. Alle spalle un muro dipinto di azzurro come un cielo sereno, come il colore della nostra Italia. Due piccole colonnine davanti, incise con i nomi delle sue straordinarie vittorie e sopra la sagoma di una strada in pavè come quello di Roubaix.
Ognuno, a modo suo, saluta Franco. Chi con uno sguardo, chi accarezzando la tomba, chi posando un mazzo di fiori.
Sesto Fiorentino non è lontano. Silvia e Milvia Martini sono sulla porta ad aspettarci. La casa di Alfredo è rimasta tale e quale. Mi sembra di sentire la sua presenza. Il suo studio, la sua scrivania, un’agenda, quella del 1986 che mi vien voglia di sfogliarla. Scrittura perfetta, ordinata. Sono finito su una pagina dove figura il mio nome, e quello di Amadori e Bugno. È l’ordine di arrivo del giro dell’Emilia.
A fianco c’è il divano dove il 4 gennaio del 2014 Alfredo mi disse: “ Davide, adesso tocca a te fare il CT”. Mi luccicano gli occhi.
Non c è niente da fare, quando entro in questa casa ho come l’ impressione che Alfredo non sia mai morto. Sento la sua presenza, le sue parole, i suoi insegnamenti.
Proprio qua, in questo salotto, davanti ad una televisione accesa sul Tour de France, nel luglio del 2014 vidi per l’ultima volta Alfredo. Quel giorno Vincenzo Nibali sali sul podio più alto del Tour. Martini era vecchio, stanco, sofferente. Faceva fatica a parlare. Ero al suo fianco, ad un certo punto sentii la sua mano cercare la mia. Morì dopo poche settimane, prima del mio primo mondiale da CT ma quel contatto è entrato di diritto bei momenti più importanti della mia vita. Un gesto d’amore , di amicizia, di fiducia.
Ormai sono le 15. Dopo il pranzo dal Carmagnini, sulla strada verso le Croci di Calenzano, è tempo dei saluti. In auto sto tornando a casa mia. Penso a Franco, ad Alfredo e a quelle magnifiche persone del nostro staff che anche quest’ anno hanno dedicato tempo passione e professionalità alla squadra azzurra. Non ho il minimo dubbio, sono i migliori al mondo e per questo li ringrazio.

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