Cagliari 0-2 Chievo per la 6° Giornata di Andata.
E’ andata davvero malissimo (ancora!).
Seconda sconfitta consecutiva, meritata come ha dichiarato anche l’allenatore del Cagliari Rastelli che, a differenza della gara precedente (mercoledì col Sassuolo), aveva sorprendentemente elogiato la squadra e sostenuto che avrebbe meritato non il pareggio ma la vittoria; da rammentare ben 2 (due) calci di rigore a favore degli emiliani di cui uno parato da Cragno (o sbagliato da Matri) o aiutato ad essere sbagliato dai fischi degli Ultras della Curva Nord.
A fantasia, il risultato è sempre lo stesso! Sconfitta!
E’ pur vero che i veneti non hanno fatto niente di speciale per vincere, com’anche i padroni di casa che non hanno fatto nulla per non perdere.
Un gioco frastagliato, confusonario, senza il regista Cigarini lasciato inspiegabilmente in panchina da Rastelli nel primo tempo per poi lanciarlo nella mischia al posto del Capitano Dessena la cui prova non lascerà rimpianti.
Si era, tuttavia, sullo 0-0, nulla era ancora compromesso, ma il cambio non ha lasciato tracce.
Ci sarebbe da fare l’elenco dei giocatori che oggi andrebbero presi a sculacciate ma ne evidenziamo uno in particolare perchè esordiva, perchè avrebbe dovuto fare tutto ciò che non ha fatto e perchè si giocava la possibilità di essere colui che al Cagliari serviva come il pane; si parla di Senna Miangue, il terzino sinistro naturale che non ha praticamente fatto neanche un cross definibile tale e che, assieme a tutta la difesa, ha solo mandato palla dietro perchè non riusciva a farsi valere in fascia.
Come scusante va detto che forse il suo allenatore non avrebbe dovuto lanciarlo nella mischia così, a freddo; tendenzialemente si fa esordire un giocatore mandandolo in campo gli ultimi 10/15 minuti in una partita tranquilla e non in questo modo; quale spiegazione magistrale tirerà fuori dal cappello il Mister ? L’uinfermeria strapiena e la mancanza di soluzioni ? Esecrabile!
Colpa di Senna Miangue, merito del Chievo molto aggressivo in non possesso nel farsi sentire sulla linea di centrocampo e sin anche oltre la tre quarti, insomma, una prova, quella del brasiliano che deve venire dimenticata presto, come quella di molti altri rossoblu. Chissà se l’ex Inter troverà ancora la fiducia del so Mister; forse per disperazione qualche altra volta, avendo gli uomini contati, il suo allenatore potrebbe essere costretto a metterlo in campo, ma Massimo Rastelli sono tre anni che ci strabilia con scelte che fanno a cazzotti con la logica.
Come il cambio Faragò per Padoin; l’utilità di questa mossa tattica solo chi l’ha pensata e messa in atto potrebbe spiegarla. Giusto per non farsi mancare nulla Paolo Pancrazio (si, Faragò!) riusciva pure a perdere palla al 65esimo lanciando involontariamente Hetemaj in contropiede; da lì la necessaria azione di rottura, fallo. Curioso che poi, al minuto 68 lo stesso veronese commetteva fallo sul cagliaritano con cartellino giallo ai suoi danni.
Una delle poche buone note da rimarcare è l’esordio di CossuAndrea al posto di Barella (discutibile il cambio perdendo 1-0!) che dava briosità all’attacco con una prova del cagliaritano sopra le righe: almeno lui ci ha messo anima e cuore!
E’ questa la critica che viene fatta alla squadra da queste due sconfitte interne inaspettate, la mancanza di ardore agonistico, di cattiveria sportiva che solo i sardi-cagliaritani Barella e Cossu, sopratutto oggi, hanno messo in campo.
Un elogio anche al portiere Cragno che ha reso la differenza reti meno vistoso.
Riflessioni:
La squadra ha delle vistose mancanze: entrambi i terzini di fascia sono arrangiati, il bomber titolare (Pavoletti), che deve ancora entrare in forma, non ha un degno sostituto (Giannetti, che nemmeno in Serie B nessuna squadra ha voluto, non può essere il giocatore che deve salvare il Cagliari dalla retrocessione: con tutto il rispetto dovuto alla persona ma è così!”). Forse i prestiti al Perugia di Colombatto e Han sono stati troppo affrettati, avrebbero potuto dare il cambio il primo a Cigarini (che rimane l’unico regista) e a Pavoletti, ma tant’è che Società e allenatore hanno preso altre decisioni; bisognerà comprare qualcuno con le loro caratteristiche a Gennaio ?
Curiosità ulteriore, proprio su Han: il nord-Coreano era atteso come ospite alla Domenica Sportiva ma per timidezza non si è presentato, se non il suo Presidente Massimiliano Santopadre; che nome! Imbarazzante la situazione, i conduttori erano visibilmente sconcertati e il Santopadre ha avuto difficoltà a dimenarsi per dare spiegazioni.
CAGLIARI-CHIEVO 0-2
Cagliari (4-3-1-2): Cragno 6; Padoin 5,5 (17′ st Faragò 6), Andreolli 6, Pisacane 5, Miangue 5; Dessena 5,5 (1′ st Cigarini 5), Barella 5,5 (24′ st Cossu 6), Ionita 5; Joao Pedro 5; Giannetti 5,5, Sau 6. A disp.: Crosta, Daga, Romagna, Capuano, Deiola, Pavoletti, Farias, Melchiorri. All.: Rastelli 5
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 6; Tomovic 6, Gamberini 6, Dainelli 6,5, Cacciatore 6,5; Castro 6,5, Radovanovic 6, Rigoni 6 (33′ Hetemaj 6,5); Birsa 6 (31′ st Garritano 6); Pucciarelli 6 (38′ st Stepinski 6,5), Inglese 6,5. A disp.: Seculin, Confente, Jaroszynski, Cesar, Bani, Bastien, Depaoli, Leris, Pellissier. All.: Maran 6,5
Arbitro: Aureliano
Marcatori: 8′ st Inglese, 48′ st Stepinski
Ammoniti: Hetemaj, Castro (Ch) Espulsi: 38′ st Pisacane (Ca) per somma di ammonizioni