Cagliari 2–3 Genoa alla Sardegna Arena per l’8° Giornata.
Vittoria strameritata dei rossoblu ospiti liguri, il primo tempo poteva terminare con tre o quattro reti se non fosse stato per il portiere del Cagliari Alessio Cragno che ha salvato due gol fatti.
Il misterioso olandese Gregory Van Der Wiel sulla fascia destra preso dal Fenerbace appariva incredibilmente in fascia destra sorprendo tutti, lui stesso: buttato nella mischia sembrava come quel film “All’improvviso uno sconosciuto” e non lasciava traccia della sua gara visto che ad inizio secondo tempo veniva sostituito niente poco di meno che da Paolo Pancrazio Faragò. La sorpresa vera e propria della seconda frazione di gioco era proprio l’ex Novara che dava il meglio di se in fascia destra facendo dimenticare la brutta prestazione del compagno di squadra.
Se così possiamo dire.
La riflessionbe da farsi su Van der Wiel è che, come Miangue col Chievo, sia stato lanciato nella mischia con una situazione atletico-psicologica non all’altezza e che la pessima figura fosse solo una controprova.
Ho sposato una teoria che adotto in tutte le situazioni della vita: CHI mette CHI.
CHI mette Miangue, o Van Der Wiel in campo ?
CHI mette RASTELLI (o meglio) lascia Rastelli (ancora!) in panchina ?
La squadra è apparsa sfilacciata, non c’è coesione tra nessun reparto, i difensori appaiono impauriti; oggi sopratutto l’ex Juventus Filippo Romagna non ha inciso, forse è troppo presto per responsabilizzarlo ?
Ricorda un pò il primo Cagliari di Giulini del primo anno, quello dell’acquisto da Cellino, quello del 2014-2015, quello della retrocessione .
Il primo tempo è stato imbarazzante: sebbene al Capitano del Cagliari Daniele Dessena non piaccia e non gradisca che si usi questa parola -perchè secondo lui nessuno può esserlo– è impossibile non dire che è così. Sarei felice di potere chiedere al giocatore che domenica scorsa a Napoli disse che non voleva che i giornalisti definissero imbarazzante nessun giocatore del Cagliari quale termine si dovrebbe usare oggi per definire la prestazione del primo tempo, se non con quel termine.
La guida tecnica del Cagliari è allo sbando, tutti gli addetti ai lavori si aspettavano l’esonero di Rasteli perchè alle ore 18 lo stesso allenatore sardo non si era ancora presentato in sala stampa nella canonica conferenza del dopo partita.
Ed invece appariva più tardi, teso e amareggiato, ma ancora in sella alla sua panchina, evidentemente dopo un faccia a faccia col Presidente anche se lo ha negato: ha solo avuto un incontro col suo staff tecnico negli spogliatoi. Cosa si saranno detti ?
Decione deprecabile questa da parte della Società perchè a questo punto pare a tutti che ci vorrebbe una scossa con qualcosa di nuovo; ma se la precedente gestione della Società isolana (Massimo Cellino prima Presidente in Inghilterra del Leeds United e ora del Brescia) era caratterizzata da un Presidente cacciallenatori, quello attuale è esattamente l’opposto e considera (ancora, ma non si sa il perchè) il matrimonio col l’uomo di Torre del Greco saldo, sebbene voci di corridoio provenienti dalla pancia della Sardegna Arena sussurrino che il tecnico del Cagliari abbia una fiducia a tempo.
Considerando la prossima gara a Roma con la Lazio che ha battuto la Juventus a Torino ci sarebbe da domandarsi se una sconfitta (non solo ipotizzabile ma quasi certa) coi biancoazurri fosse il preludio alla cacciata.
Forse sarebbe stato meglio oggi, stanotte, domani mattina, martedì! Non domenica notte dopo Lazio-Cagliari.
Ma il Presidente è Tommaso Giulini da Milano, non chi scrive e i soldi sono i suoi e non miei, purtroppo per me e per fortuna sua. Ma chi fa l’abbonamento a pay tv e stadio non è contento di vedere umiliata la propria squadra da un gioco inesistente e imbrazzante. Perchè Massimo Rastelli disse “Noi siamo il Cagliari” e non possiamo offrire un gioco propositivo, Noi siamo il Cagliari e il nostro Campionato quest’anno inizia alla 3° Giornata dopo le sfide con Juventus e Milan in trasferta. Questo è Massimo Rastelli da Torre del Greco. Questo è Rispetto della storia della Società rossoblu? Considerare già perse le partite a Torino e Milano? Non potere ambire ad esprimere un giuoco propositivo ? Masssimo Rasdtelli è persona rispettabile -perchè è così- ma può tenere ancora in mano le redini della squadra Grande più di un’Isola ?
No, è imbarazzante.
Come certe dichiarazioni di certi giocatori che non rispettano i tifosi baciando le maglie delle squadre per poi fuggire per contratti d’oro. Non fatelo, non promettete amore eterno e poi alle prime difficoltà prendete il largo.
E’ imbarazzante!
CAGLIARI-GENOA 2-3 (0-2)
CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno (19′ st Rafael); Van der Wiel (1′ st Farago’), Romagna, Pisacane, Padoin; Ionita (31′ st Sau), Cigarini, Barella; Joao Pedro; Farias, Pavoletti. In panchina: Crosta, Andreolli, Dessena, Giannetti, Miangue, Ceppitelli, Capuano, Deiola. Allenatore: Rastelli.
GENOA (3-5-2): Perin; Izzo, Rossettini, Zukanovic; Rosi, Bertolacci (45′ st Brlek), Veloso, Rigoni (39′ st Omeonga), Laxalt; Galabinov, Taarabt (29′st Ricci). In panchina: Lamanna, Gentiletti, Lapadula, Biraschi, Palladino, Migliore, Pandev, Lazovic, Pellegri. Allenatore: Juric.
ARBITRO: Massa di Imperia.
RETI: Galabinov al 4′, Taarabt al 38′, Pavoletti al 48′, Rigoni al 76′ e Joao Pedro su rigore all’81’.
AMMONITI: Barella e Pavoletti.
ANGOLI: 7-6 per il Genoa.
RECUPERO: 1′ e 4′