Brasile 2014. L’avventura azzurra è finita esattamente come 4 anni fa in Sudafrica. L’Italia torna a casa
Eliminati al primo turno, senza gloria e con tantissime colpe da parte dei singoli.
Prandelli si è dimesso. Il Ct, ex-Fiorentina, ha dimostrato i suoi limiti da allenatore, ci ha illuso e deluso, perchè aveva disegnato in passato un’Italia coraggiosa, che provava a giocare a soccer e sul più bello è tornato al solito 4-5-1 Italicum, che non ha prodotto niente di positivo.
Contro l’Inghilterra si è vista una bella Italia, ma contro Costa Rica ed Uruguay si sono visti i limiti fisici e tecnici di questa nazionale, spaventata e mai pericolosa.
Abete si è dimesso. Finalmente. Il Presidente federale ha le sue colpe. Questione stadi, club con troppi stranieri, primavere povere di talento. Ci vorrebbe un uomo di buon senso, capace di mettere in riga i presidenti delle squadre di calcio ed avviare una rifondazione del sistema. Nuova e vecchia guardia.
Immobile (capocannoniere) ha deluso, di lui non si ricorda un tiro in porta.
Balotelli, troppo isolato, non può portare da solo la croce di un intera nazionale (si ricorda che non è Maradona).
Poi, Darmian, Verratti & co. si sono dimostrati giocatorini. Cassano e Thiago Motta due monumenti da consegnare al famoso museo delle cere a Londra.
E’ finita, povera Italia! Da dove ripartire?
Allegri potrebbe essere l’uomo giusto, ma chi convocare?
I campioni latitano e l’allarme rosso è in difesa; dove sono finti i vari Facchetti, Scirea, Gentile, Bergomi, Baresi, Maldini, Nesta, Cannavaro, Materazzi?
Non mi dite Astori, non parlatemi di Ranocchia, non pronunciate Paletta!
Aspettiamo, ma il mondiale continua, mentre noi torniamo a casa, aspettando di rituffarci nel nostro campionato mediocre. Purtroppo.