Alla fine della fiera vince il Vicenza
Vicenza ripescato in B. Purtroppo non si parla di soccer, ma dell’ ennesima discutibile pagina del calcio italiano. Sono stati mesi di passione, di notizie vere o presunte, di gossip e di spifferi . Il Novara , prima favorita per il ripescaggio in serie B, viene esclusa per un illecito sportivo . Reggina e Padova non figurano e, come per magia, si apre un autostrada pro Juve Stabia. Tutto è pronto, quando arriva la doccia fredda; bisogna ancora aspettare per scrivere la storia, ma l’ avversario diventa il Catanzaro .
Si rifanno i calcoli, si apre una graduatoria dove tutti possono chiedere il ripescaggio in serie B ed il Matera non esita a presentare domanda. Sembra cosa fatta, ma lunedì 25 agosto c.a. si decide un altro rinvio al 28, e prende quota il Pisa di Braglia . Sul web iniziano a girare le prime classifiche ed il Pisa diventa la favorita. Il 28 agosto, dal cilindro della Lega, esce il nome della Salernitana . Lotito è forte ma inizia a far paura. L’ attesa freme, le speranze diminuiscono. Sembra tutto fatto per il Pisa ma alla fine ripescano ancora una volta il Vicenza, team di mezza classifica di Lega Pro, ma con uomini di fiducia in Lega . Uno scandalo, se andiamo a considerare le retrocesse e le perdenti dei play off ; pure il Lecce è stato escluso a priori . Ci vorrebbe una protesta delle deluse.
Il Vicenza canta giustamente vittoria, non comprendiamo però bene con quali strumenti abbia accompagnato il suo canto. Di questa pagina controversa, ai limiti dello scandaloso, se ne parlerà ancora a lungo, ma resterà un fatto: l’ ennesima bagarre in un paese martoriato dai debiti e dai problemi, che non riesce nemmeno a far funzionare uno sport, ormai malato e corrotto, dove -troppo spesso- cambiano gli interpreti ma non la sostanza . Ovviamente nessuno pagherà, ma ci vorrebbe un gesto forte, quello di non scendere in campo.
Pagano, purtroppo, sempre i tifosi; dovremmo essere noi appassionati, noi che acquistiamo gli abbonamenti e/o i biglietti, a sollecitare in maniera pacifica i nostri presidenti a non scendere in campo per creare un precedente storico. Il presidente Abodi dovrebbe ringraziare chi lo ha messo a guidare il secondo torneo più importante della nazione, ma, di fronte a certe scelte, le voci che ne invocano le dimissioni non possono che aumentare.