Calvarese, l’arbitro che non ha mai voluto utilizzare il VAR


Nella serata di oggi arrivano notizie di prima mano riguardanti i fatti della Sardegna Arena di sabato sera dove i Campioni D’Italia sono stati protagonisti di una gara vinta in maniera opinabile grazie alle altrettanto discutibili decisioni arbitrali.

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Mario Friargiu è il Delegato Lega Calcio Professionisti, colui che si occupa a bordo campo dei rapporti tra la terna arbitrale e, appunto la Lega Calcio Serie A e le Società ospitate allo stadio.

Era ospite della trasmissione in Diretta su FacebookEffetto Serra” dell’amico e collega giornalista Fabrizio Serra, ex Addetto alle comunicazioni del Cagliari Calcio e grande esperto di calcio, e non solo.

La cosa interessante è che questa figura professionale della Lega Calcio è in possesso dello stesso orologio in dotazione del Direttore di gara centrale che segnala la “goal-line technology” (se la palla ha superato o meno la linea di porta) com’anche le cuffie dove sente le comunicazioni tra i vari arbitri, quindi anche le comunicazioni che il VAR dà all’arbitro.

ATTENZIONE, chiaro?  TUTTE LE COMUNICAZIONI TRA GLI ARBITRI LE SENTE ANCHE MARIO FRIARGIU!

Nella trasmissione Mario Friargiu dichiarava che il clima durante la partita il clima era abbastanza tranquillo, sebbene fosse la panchina della Juventus ad essere più nervosa a causa della compatezza della squadra rossoblu che non veniva domata facilmente come forse la squadra di Allegri si aspettava, viste le diverse sconfitte interne subite, non ultima quella con la Fiorentina dove i padroni di casa affrontarono la gara coi viola spenti, senza mordente; tutta un’altra squadra quella di sabato sera.

Essendo posizionato tra le due panchine, l’intervistato di stasera è praticamente un testimone oculare e uditivo, com’anche persona assolutamente affidabile e seria.

Ecco le sue testuali dichiarazioni:

Calvarese non ha visto il fallo da rigore di Bernardeschi, i colleghi al VAR (Banti e Marrazzo) hanno visionato l’immagine egli hanno detto che non c’era niente, non era rigore, per cui l’arbitro si è fidato di quello che gli hanno detto due arbitri di Serie A.

E di quello che avevano visto, evidentemente,  i suoi occhi in diretta.

Fabrizio Serra interviene e chiede:” Ma gli arbitri al VAR hanno le stesse immagini da moviola che vediamo noi in tv”?

Mario Frigau:”Molto meglio, hanno una stanza piena di monitor”.

Ordunque, gli arbitri al VAR hanno visto meglio dei replay mostrati in Tv.

Chiaro ?

Da sottolineare, cosa molto importante, che Calvarese, unitamente al collega Irrati, non sono mai andati a vedere il monitor perchè, come dice l’ex arbitro Iannone, non sono mai stati a favore del VAR.

Dalla prossima giornata, la 2nda di Ritorno, probabilmente cambierà il protocollo e gli arbitri saranno costretti ad andare a vedere il monitor; insomma, Cagliari-Juventus è stata l’apripista per le modifiche alla nuova tecnologia che, lo ricordiamo, è in fase di sperimentazione, e come tutte le cose in questo caso, non può che migliorare nel tempo.

Speriamo anche a favore delle squadre di bassa classifica.

Quella che segue è l’analisi del moviolista della Gazzetta dello Sport, Francesco Centi:

Il protocollo/1

«Le polemiche sono sull’uso (o non) della Var. L’azione: Padoin crossa e Bernardeschi intercetta la palla saltando con le braccia larghe. La distanza tra i due giocatori è ampia, il movimento molto sospetto: insomma, tocco punibile. L’arbitro, invece, lo valuta involontario e lo spiega in modo deciso ai rossoblù. Segue conciliabolo col Var che per prima cosa deve stabilire se la deviazione è in area (lo è, proprio sulla linea), poi Banti chiede al collega in campo se ha visto bene il tocco e come lo ha interpretato. E qui occorre rispiegare ancora una volta il protocollo Ifab, barriera invalicabile per chi sta al monitor: sulle valutazioni soggettive (come la questione volontario-involontario) la Var ha mani legate e non può costringere a rivedere l’episodio. Per farlo deve rilevare un “chiaro errore”, come può esserlo una parata o uno “schiaffo” alla palla clamoroso, ma non un tocco per quanto ci sia la sensazione del rigore (come accaduto con Mertens in Crotone-Napoli)».

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