Inter contro Sassuolo, ricordi di goleade, ma domenica ai nerazzurri basta la vittoria col minimo scarto per aggiudicarsi il platonico titolo di campione d’inverno
MILANO – Domenica, all’ora di pranzo, l’Inter al Meazza affronta il Sassuolo di Eusebio Di Francesco per gli ultimi 90′ del girone d’andata. Al tifoso nerazzurro questo confronto rievoca goleade che hanno carratterizato due delle quattro sfide disputate nella massima serie.
Di sicuro il Sassuolo ammirato fin ora è lontano parente di quella squadra scesa al Meazza la passata stagione strapazzata per 7-0, dando l’illusione di un Inter che poteva lottare al vertice. La squadra di Di Francesco in questa stagione è cresciuta molto e in classifica sta a pari punti col Milan, 28, e a -5 dal quinto posto della Roma ,che potrebbe significare una storica partecipazione all’Europa League.
La squadra di Mancini deve stare attenta alle facili ventate di entusiasmo che possono giocarle dei brutti scherzi, Lazio insegna. Ripartire con una vittoria era importante ma adesso per gli uomini di Roberto Mancini, con le inseguitrici che non mollano di un centimetro, è vietato distrarsi. Ogni punto da qui alla fine conta.
Farebbe bene il buon Roberto a dare attenzione alle indicazioni che la gara di Empoli ha lasciato, specialmente nel gioco e nel calo fisico che la squadra nei secondi 45′ ha evidenziato. Forse non è neanche tempo di continuare a rivoluzionare la squadra ma soltanto fare dei piccoli accorgimenti tattici, per esempio affidarsi a Telles come esterno sinistro. Ultimamente, quando ha giocato, il brasiliano sembra migliorato molto in fase difensiva e dà decisamente più contributo alla manovra di Nagatomo, che sembra in fase calante. Anche a centrocampo il tecnico jesino deve dare maggior spazio al croato Brozovic, forse il più in palla tra gli attuali centrocampisti a disposizione del tecnico. Discorso a parte per il pezzo pregiato del calciomercato estivo, Geoffrey Kondogbia. Il francesino dà l’impressione di essere ancora in rodaggio, ma certe sue accelerazioni contro l’Empoli hanno fatte vedere le indubbie doti che possiede. Il ragazzo ha bisogno di giocare per assimilare schemi e metodi di gioco nel campionato più difficile al mondo, allora sarebbe forse meglio responsabilizzarlo di più.
In attacco, col ritrovato feeling con il gol di Mauro Icardi e il Perisic che quando fa l’ala è devastante e non solo, ma si rende utile anche in fase difensiva, e il Ljajic che si mette sempre a disposizione per aiutare il compagno in difficoltà dettandogli il passaggio, l’Inter sembra a posto. Jovetic, Biabiany e Palacio sono pronti a dare il cambio per ogni eventualità.
Sarà importante terminare in testa il girone di andata col platonico titolo di campione d’inverno. Il vero titolo è quello che si assegna a maggio, ma siccome chi si laurea campione d’inverno ha molte probabilità di terminare in testa pure a Maggio non c’è alcun male nel provarci.
Che domenica sia davvero un buon pranzo.