Partita senza storia al Tardini quella fra Italia e Liechtenstein. Un sei a zero che non lascia spazio a storie o dubbi: azzurri nettamente superiori sotto ogni aspetto. Vero che l’avversario, con tutto il rispetto, non era all’altezza ma questa vittoria va tutta sul morale. E il pareggio fra Bosnia e Grecia, con Pjanic espulso, mette gli azzurri primi nel girone.
Una vittoria mai messa in discussione già nei primi minuti. Soddisfazione per Quagliarella (migliore in campo) , che torna al gol dopo nove anni, diventando il più vecchio marcatore della nazionale Italiana, dimenticando le brutte vicende personali. Una doppietta su rigore, qualche dubbio sul secondo, ma la freddezza nel calciarli dimostra grande talento.
Ma ad aprire le danze è Sensi. Dopo un paio di occasioni è il centrocampista del Sassuolo che sblocca la partita. Cross di Spinnazola, Sensi è il meno alto fra tutti i giocatori in mezzo all’area, ma è lui ad impattarla di testa per l’uno a zero.
Il gol apre alla goleada dell’Italia. Gli azzurri continuano a macinare azioni da gol e al 34′ arriva il gol di Verratti . Il giocatore del PSG supera quattro avversari, tenta di servire Politano, un rimpallo lo favorisce e alla fine, di destro, segna un gol alla Insigne.
Il primo tempo termina sulla doppietta di Quagliarella e col palo di Kean. Liechtenstein in dieci per l’espulsione di Kaufmann. E il quattro a zero è anche stretto come risultato. Spinazzola e Zaniolo (subentrato a Jorginho) ci provano al 60′ e al 66′ ma Gospel salva in entrambe le occasioni, poi Romagnoli manca l’appuntamento con il pallone. Cosa che non fa Kean che, su assist di Quagliarella, fa manita.
Prima della fine c’è anche il tempo per Pavoletti, subentraato a Fabio che esce fra gli applausi, di trovare un po’ gloria. Traversone di Mancini, l’attaccante del Cagliari colpisce il palo (la palla probabilmente entra ma oltre al VAR manca anche la Goal Line Technology) ma si avventa sul pallone e lo ribadisce in rete.