Il mio classico editoriale sulla sconfitta del Catania al Provinciale contro il Trapani
<strong>OCCASIONE PERDUTA
Ipsa historia repetit…Ebbene si, la storia si ripete. Il Catania, ex novo, s’inceppa sul più bello. La sfida del Provinciale assumeva le caratteristiche di partita cruciale in questo punto del campionato. La “partita madre“, così definita anche dal buon Lo Monaco, ma il Catania, per la seconda volta in questa stagione, getta alle ortiche la possibilità di riagguantare la battistrada Lecce.
SCELTE TECNICHE ANOMALE
L’alba del match viene condita dall’ “incertezza” del tecnico livornese nell’opporre uno schema di gioco attuo a contrastare il consolidato 3-5-2 di Calori. La proposta è un “anomalo” 4-3-3, con Aya quarto di destra difensivo e il duo Semenzato-Mazzarani sugli esterni offensivi a supporto dell’unica punta Curiale. Stupisce la scelta di lasciare in panca Di Grazia e Russotto, i migliori nella vittoria contro l’Akragas. Una scelta azzardata che diventa ben presto improduttiva. Se la prima mezz’ora di gioco denota un Catania garibaldino e con un rigore netto su Semenzato non concesso da Prontera, l’ultimo quarto della prima frazione vede i rossazzurri sciogliersi come neve al sole. Silvestri prima e Reginaldo dopo, approfittano delle ingenuità difensive chiudendo la prima parte su un 2-0 fin troppo punitivo per questo Catania. Il ritorno al 4-3-3 con l’inserimento di Di Grazia e Russotto prima e Ripa successivamente non cambia il canovaccio della gara, con i tre punti che finiscono sulle tasche della squadra granata.
IL RISCATTO COL MATERA
Prossima tappa sarà, al Massimino, il Matera del buon Auteri. Servirà riflettere sugli errori commessi in quel di Trapani per ripartire al meglio, ritornare a vincere e, soprattutto, a convincere. Parola, anzi frase, d’ordine: NON FALLIRE.