Un silenzio lungo 8 anni. 8 lunghi anni senza poter ascoltare la musica più bella del calcio, quella della Champions, quella che mette i brividi, quella che dice “questi sono i campioni,questi sono i migliori”.
Chissà cosa avranno pensato i vari Parolo, Onazi, Berisha e tutti gli altri debuttanti della Lazio nell’ascoltare quelle note così veementi in casa loro, in un Olimpico vestito per le grandi occasioni. Presto detto, la Lazio sebbene non abbia disputato una partita eccelsa, non ha steccato nel suo primo appuntamento nella competizione regina d’Europa, battendo di misura i tedeschi del Bayer Leverkusen grazie ad una perla del debuttante più discusso, quel Keita Balde, al centro di un intrigo di mercato.
Ma oggi (ieri ndr) non serviva una prova convincente, non serviva mostrare un gioco spumeggiante, serviva solo la vittoria per molti, moltissimi motivi. In primis per porre fine al momento nero di questa tremenda estate laziale, condizionato da cocenti delusioni sul campo e non solo a causa dei famosi “mal di pancia” di qualche giocatore, che hanno scaturito fantasie e casi di mercato. Inoltre, come detto, per la maggior parte dei giocatori biancocelesti, la gara col Bayer ha rappresentato il debutto nella massima competizione europea e pertanto alcuni di loro sono sembrati un pò emozionati e non proprio brillanti in campo.
Siamo certi che tra una settimana, quando si disputerà il ritorno in Germania, gli stessi giocatori saranno più smaliziati e non pagheranno lo scotto dell’esordio. Una vittoria che da morale, quindi, e che fa ritrovare un pò di fiducia nei propri mezzi alla compagine capitolina, anche se a Leverkusen servirà ancora un’impresa. Ora, c’è la consapevolezza che la fase a gironi può essere conquistata. La Lazio, infatti, ora si trova anche nella condizione di poter contare su 2 risultati su 3 ed in teoria anche una sconfitta segnando almeno un gol sarebbe ancora un risultato a favore dei biancocelesti. Ma mai pronunciare la parola “sconfitta”. Non è nel DNA laziale, non è una parola contemplata nel vocabolario della casacca biancoceleste.
In Germania si dovrà scendere in campo ancora più determinati e non permettere alle “aspirine” di imporre il proprio gioco davanti al pubblico di casa, anche perché, specialmente nel 2° tempo, il Bayer ha dimostrato di avere ottime qualità di palleggio e gente che può farti male in qualsiasi momento.
Tornando alla gara di ieri, come detto,non è stata la miglior partita della Lazio che è partita subito bene nei primi 10 minuti, ma poi si è compassata offrendo un gioco fatto solo di lanci lunghi dalle retrovie per il generosissimo Klose, che tuttavia è stato ben controllato dalla coppia dei centrali difensivi del Bayer. Il centrocampo non ha funzionato in costruzione. Biglia forse ha ancora in testa gli echi delle voci di calciomercato e la sua regia è approssimativa. Parolo non inventa, mentre Onazi ci mette molti muscoli ma la manovra della Lazio non può certo partire dai suoi piedi. Bene la difesa soprattutto sugli esterni con Lulic e Basta, pressoché perfetti così come De Vrij. Unica nota stonata Mauricio, il quale ci mette tanto impegno ma il più delle volte commette errori di impostazione davvero grossolani. In attacco male F. Anderson,mai in partita mentre meglio Candreva anche se si prende qualche pausa di tanto in tanto.
Il secondo tempo inizia subito con la tegola-Klose: l’attaccante tedesco si infortuna (sospetto stiramento e rischio lungo stop per lui) ed ingresso di Keita, che poi si rivelerà la mossa vincente. Il giovane talento spagnolo ha fame di terreno di gioco, sembra una gazzella libera nella savana, corre, scatta ed al terzo tentativo brucia il suo marcatore con una percussione di trenta metri ed infila con un diagonale chirurgico la porta difesa dall’ottimo Leno. Il boato dell’Olimpico appena dopo il gol vale da solo il prezzo del biglietto. Da lì alla fine un pò di sofferenza, ma a denti stretti si porta a casa l’1-0.
La prima importante vittoria stagionale è stata centrata, l’estate terribile può finalmente essere messa alle spalle, ora si dovrà pensare alla 1a di campionato col Bologna, ma siamo certi che il pensiero è già rivolto a Leverkusen. Lì non si potrà sbagliare, c’è da scrivere il nome Lazio tra le grandi d’Europa!