Il ciclismo italiano si porta dietro anni di successi e di campioni, che hanno ispirato la penna di scrittori e giornalisti, passati alla storia per i loro racconti. Si parla di sportivi assoluti come Fausto Coppi e di fenomeni della carta stampata come il compianto Gianni Brera. Vediamo quindi di approfondire questo tema, scoprendo le storie di campioni che hanno ispirato romanzi.
L’importanza del ciclismo nella cultura sportiva italiana
Il ciclismo può essere considerato uno sport fondamentale per la cultura italiana. Si parla infatti di un vero e proprio fenomeno di massa che, grazie a dei campionissimi come Coppi, ha riempito per decenni le prime pagine dei giornali. Non solo Coppi, perché in questa lista non potremmo non inserire altri personaggi storici del calibro di Bartali, Moser, Nibali e ovviamente Pantani. Non possiamo nemmeno dimenticarci di Sonny Colbrelli, che ha scritto un capitolo dell’incredibile 2021 vissuto dallo sport tricolore, con la vittoria nella Parigi-Roubaix. Non solo grandi personalità, come nel caso di Felice Gimondi, ma anche grandi sfide vissute con testa a testa diventati storici, come ad esempio quella fra Moser e Saronni, una delle rivalità più accese della storia del ciclismo italiano. Anche Mario Cipollini merita di essere inserito in questa classifica, considerando che si parla di uno degli sprinter italiani più forti di sempre.
Su Marco Pantani, invece, si è detto e si è scritto di tutto, quindi ogni specifica risulterebbe banale. Basta semplicemente ricordarlo per i suoi incredibili successi al Giro e al Tour de France nell’oramai lontano 1998. Lo “squalo” Nibali, poi, è uno dei pochi ciclisti al mondo che può vantare un palmares così variegato, fra Giro, Tour de France e Vuelta de Espana. In sintesi, non mancano i volti e le storie da raccontare, per chi sa giocare e far innamorare con le parole, come nel caso di uno dei giornalisti più grandi della storia italiana e mondiale: il mitico Gianni Brera.
Brera e Coppi: i grandi racconti del ciclismo
Gianni Brera è passato alla storia per la sua maestria con la penna, e per la capacità di raccontare storie ancora oggi studiate presso le università di tutta Italia. Sono rimasti scolpiti nel cuore di una generazione i soprannomi che Brera amava dare ai campioni, come nel caso di Coppi, il Campionissimo o l’Airone. La storia di Fausto Coppi è innanzitutto legata indissolubilmente alla sua due ruote, che ancora oggi è amatissima dagli appassionati di questo sport e continua a essere prodotta e venduta anche online. Basterà cercare, ad esempio, la bici Bianchi su Bikester.it per vedere come sono cambiate e migliorate le biciclette rispetto a qualche decennio fa, in termini di stile e funzionalità. Ma è anche una storia che, senza le grandi parole di Gianni Brera, non avrebbe forse avuto lo stesso impatto che oggi ha nella cultura nazionalpopolare.
Un giorno Brera accolse a bordo della propria auto Coppi, e lo fece parlare. Da lì nacque la storia di Coppi che poi Brera raccontò in diverse salse. Rimangono ancora oggi molto letti spezzoni come il Ritratto breve di Fausto Coppi pubblicato da Gianni Brera sulle pagine della Gazzetta dello Sport, nel 1949. Per non parlare poi dell’opera che ancora oggi rappresenta un must per tutti gli appassionati, ossia Coppi e il Diavolo, romanzo acquistabile sul sito IBS.it e ovviamente a firma di Brera. È stato infatti proprio questo romanzo a fare di Fausto Coppi una figura leggendaria, trasformandolo in mito.