Questa mattina, il primo pensiero è andato al “paziente uno”, il runner 38enne di Codogno le cui condizioni fin dal 22 Febbraio risultavano essere sempre gravi.
Ieri, finalmente, è arrivata una buona notizia. Mattia (questo è il suo nome) è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. Nelle ultime ore le sue condizioni sono molto migliorate. Mattia ha ricominciato a respirare autonomamente.
Anche la moglie, incinta di otto mesi e risultata positiva al Covid-19, sta bene ed è tornata a casa. Buone notizie anche per la bambina che porta in grembo e che presto si affaccerà al mondo.
Da runner a runner
Il virus sta marciando più veloce di Usain Bolt. Si tratta di un virus che, obtorto collo, ci obbliga a modificare le nostre abitudini.
Il DPCM entrato in vigore questa mattina non vieta ai runner di allenarsi, ma invita gli stessi a farlo con “buon senso” se intendono proteggere se stessi, proteggere chi amano e se vorranno raccontare di “quella volta che scoppiò l’emergenza coronavirus” ai propri nipoti.
Correre: #iorestoacasa, ma anche #iousoilcervello
Correre sì, ma non troppo ora. Il troppo affaticamento nel breve tempo abbassa le difese immunitarie. Correre sì, ma non al freddo, all’umido, in balia del vento. Le ore centrali della giornata sono le migliori. Calde, assolate e soprattutto poco affollate.
No a diete ipocaloriche – Non è il momento di pensare alle diete. Mangiate tutto e in modo equilibrato.
Osservare le norme dettate dal Ministero: Correre sì, ma all’aria aperta, in solitudine, non in gruppo e comunque rispettando la distanza di almeno 2 metri l’uno dall’altro. Le goccioline di saliva dei runner, si sa, vanno ovunque, mentre corrono e quando provano a parlare, dopo la corsa, con la bocca impastata.
Runner, amici cari, lo so, è dura, ma la salute è di TUTTI e OGNUNO DI NOI DEVE FARE LA SUA PARTE. Correte, ma fatelo responsabilmente.
In ogni caso e sempre, da runner a runner, auguro a tutti buona corsa!