Il Catania riprende la marcia superando per 4-1 un modesto Bisceglie. Finalmente arrivano i goal
Disonesto parlare di crisi o di panchina calda in casa Catania. Le ultime due sconfitte hanno lasciato l’amaro in bocca, inutile nascondersi. Le critiche esorbitanti piovute da una schiera di tifosi sono state subito placate dalla prestazione convincente di un Catania abile a chiudere con solerzia la pratica Bisceglie. Una settimana accompagnata dalla repentina incertezza sul modulo da schierare per superare l’ostacolo pugliese.
La riconferma del 3-5-2 è l’antipasto del match ma, scherzo del destino, l’infortunio di Blondett fa rivedere a Lucarelli la scelta iniziale. Inserimento di Di Grazia e passaggio al tanto concitato 4-3-3. Schema che, indubbiamente, mette in risalto le caratteristiche di alcuni elementi in sordina fino a quel minuto. Ad iniziare dallo stesso calciatore catanese, che appena entrato mette subito la sua firma sul match con un delizioso tiro a giro che vale il raddoppio. La sensazione è che questo modulo consolida le capacità dei due esterni difensivi Marchese e di uno ritrovato Semenzato. Da segnalare l’ottima gara di Russotto, che con le sue giocate regala estro e fantasia ad una squadra che, nelle recenti prestazioni, veniva rimproverata di una poca presenza nell’area di rigore avversaria.
Il Festival del goal perché, non voglia essere una coincidenza, il Catania col 4-3-3 come abito sembra creare di più e trovare maggiore facilità nel raggiungere la porta avversaria: Curiale(doppietta per lui), Di Grazia e Russotto. Tutti a segno i tre lì davanti.
La sfida di Pagani incombe. Difendersi e prendere quanti meno reti al passivo resta sicuramente l’arma in più per poter, nei mesi primaverili, ritrovarsi al vertice. Invertendo una celebre espressione calcistica “la miglior difesa è l’attacco”. Il Catania ha bisogno di vincere e si vince facendo un goal in più dell’avversario. Il messaggio possa esser stato chiaro e recepibile al condottiero di questo gruppo.