Dopo Everton vs Liverpool 0-0, ecco le pagelle con tutti i voti dei Toffees.
PICKFORD: 7 – Nel primo tempo con due parate spettacolari tiene in vita l’Everton, poi nel secondo tempo il suo compito si limita alla normale amministrazione, con pochi rischi portati dai Reds.
COLEMAN: 6 – Ad inizio partita anche lui balla sulla fascia di fronte a Mané, unico superstite del tridente d’attacco che sta facendo ammattire tutte le difese, poi però inizia a prendergli le misure e col passare dei minuti comincia anche a spingere.
JAGIELKA: 6 – Partita senza infamia né lode. Tenere Solanke non è difficile come lo sarebbe stato tenere Firmino, indubbiamente, ma il capitano porta a casa la pagnotta.
KEANE: 6 – A volte esce con troppa foga, rischiando di lasciare la sua zona sguarnita, ma quando riesce nei suoi interventi fisici fa esplodere il pubblico, ricordando i difensori aggressivi vecchio stampo.
BAINES: 6.5 – Pieenar è tornato in società, ma purtroppo per lui stavolta non da giocatore, bensì da ambasciatore del club. Con il sudafricano Baines ha formato una delle migliori coppie di fascia della Premier degli ultimi 20 anni, mentre adesso si ritrova un Bolasie in netta difficoltà fisica, ma l’inglese riesce comunque a farsi valere costringendo anche i Reds a rimanere bassi sulla sua fascia.
DAVIES: 6.5 – I suoi strappi sono molto utili alla squadra quando questa è in sofferenza, ma non è riuscito ancora a migliorare quel suo problema di giocare troppo a testa bassa. Ormai si spera riesca a risolverlo nella prossima stagione. Esce comunque stremato, e considerando il momento (la stagione) va bene così.
SCHNEIDERLIN: 5 – Dà l’impressione di essere un corpo estraneo al resto della squadra come comportamento in campo. Il centrocampo rimane a lungo in balìa del Liverpool e lui non riesce mai a fare da schermo davanti la difesa. Il suo calo è inspiegabile.
ROONEY: 7 – Mezzo voto in più lo merita per essersi contenuto nel non prendere a schiaffi il suo “allenatore”, che non si sa a cosa abbia pensato quando lo ha sostituito al 57°. Fino ad allora partita giocata, come si suol dire, a tutta birra, andando a rincorrere tutto e tutti ed innalzando il Goodison Park. Wayne è un nostro patrimonio e non va messo da parte.
WALCOTT: 6 – Niente di eccezionale, però quando entra in possesso palla dimostra che la sua qualità è superiore. Nel secondo tempo avrebbe l’occasione di segnare, ma il passaggio di Tosun viene spizzato all’ultimo istante mandando Walcott fuori traiettoria.
TOSUN: 7 – Per 70 minuti rincorre la palla praticamente a vuoto e comincia quasi a fare tenerezza. Gli ultimi minuti però, quando la squadra inizia a dargli maggior sostegno, comincia a fare il bello e cattivo tempo nella difesa Reds in coppia con Calvert-Lewin, lottando come un vero gladiatore. E’ un grande attaccante e lo sta dimostrando partita dopo partita, peccato per il gol mancato per un soffio nel finale.
BOLASIE: 5 – Un (grande) tiro e poi il nulla, se non un paio di interventi difensivi nel primo tempo. Al momento è uno dei giocatori più inutili che Allardyce possa mandare in campo. Fisicamente non ha ancora recuperato dal grave infortunio e purtroppo, mio personale parere, difficilmente tornerà ad essere il Bolasie del Crystal Palace.
GUEYE: 6.5 – Esce Rooney, ma per fortuna entra lui, che dimostra di star bene (ed infatti non si capisce perché non sia partito titolare). Mette sostanza e corsa utili per l’assalto finale, dando la carica a tutti i suoi compagni.
CALVERT-LEWIN: 6 – Meriterebbe almeno mezzo voto in più per il modo in cui è entrato in campo, ma il gol che si mangia nel finale influisce nel giudizio. Manca ancora in finalizzazione, ma è un giocatore che si sta dimostrando sempre più maturo ogni volta che scende in campo.
BANINGIME: s.v.
ALLARDYCE: 5 – Se si guarda al risultato ottenuto meriterebbe la sufficienza, ma la gestione dei titolari e poi i cambi fatti lasciano a dir poco a desiderare. Rooney lo manda a quel paese in mondovisione quando lo tira fuori, ma per sua fortuna non decide di prenderlo a schiaffi perché con quel cambio (entrato Gueye, puntando quindi a rinforzare la fase difensiva quando mancava più di mezz’ora…) avrebbe potuto rovinare un equilibrio raggiunto a fatica nel corso della partita.