L’Inter batte il Verona e vola sempre più solitaria in testa alla classifica di Serie A. Ecco le pagelle dei nerazzurri
Felipe Melo il migliore, Guarin da rivedere. Medel leader difensivo
Samir Handanovic – Se non fosse per la parata coi pugni a dieci minuti dalla fine sul tiro di Siligardi sarebbe da senza voto. Non poteva nulla sul tiro di Sala che ha fatto venire i brividi a tutto San Siro, ma la traversa lo salva. Voto 6.
Davide Santon – Mette tanta volontà e sente la fiducia dell’allenatore. Ma deve crescere ancora, troppi alti e bassi. Qualche volta si pesta i piedi con Guarin sull’out di destra. Voto 6.
Gary Medel – Ormai è una conferma in questa Inter. Ogni sua giocata è seguita da applausi. Non fa mai niente di banale, neanche con gli interventi vicino all’area. Voto 7
João Miranda – Rientro positivo per il brasiliano. Senza strafare sbriga il suo compito da difensore e aiuta pure ad impostare quando serve. Voto 6.5
Alex Telles – Si propone spesso in attacco, ma in difesa viene preso in mezzo da Sala e Pisano. Dal suo piede è partito il cross per il gol di Melo, ma anche lo svarione per cui poco prima Sala ha colpito la traversa. Ha margini di crescita. Voto 6.
(Dal 89’ Andrea Ranocchia – Entra a fine partita solo per onore di firma. Voto s.v.).
Fredy Guarin – Purtroppo s’è fermato al Derby. Sembra giocare da fermo e addirittura pesta i piedi sia a Santon sia a Ljajic. Voto 5.5.
Felipe Melo – È il match winner, ma non solo. È lui che da ritmi, che si propone al compagno in difficoltà. Imposta e conclude. Un vero comandante. Voto 7.5.
Geoffrey Kondogbia – Ieri ha fatto un passo indietro rispetto a Verona, ma si vede che ha tanta voglia di fare e di segnare. Il ragazzo ancora stenta a capire il calcio italiano. I mezzi ci sono e sicuramente migliorerà partita in partita. Voto 6.
(Dal 63’ Jonathan Biabiany – Bentornato Jonathan al calcio giocato. Si vede che ha tanta voglia di giocare. Si mette subito a disposizione della squadra, si sacrifica e corre lungo la fascia destra. Per uno che stava fermo da quasi un anno, una mezz’ora che non è da buttare. Voto 6).
Ivan Perisic – Forse s’attende di più da uno per il quale l’Inter è corsa dietro per tutta l’estate. Poco lucido in fase conclusiva,in compenso si mette sempre a servizio della squadra muovendosi su tutto il fronte d’attacco, alternandosi sia con Ljajic che con Jovetic. Nel complesso si vede che sta prendendo più confidenza con la sua nuova realtà calcistica. Voto 6.
Adem Ljajic – Esordio tra luci e ombre. Con le sue giocate, non sempre precise, tenta di aprire la difesa veronese. La sostituzione non è una bocciatura, sicuramente dara molto alla causa neroazzurra nel futuro immediato. Voto 6.
(Dal 57’ Stevan Jovetic – Senza dubbio l’Inter non può prescindere dalle sue giocate. È lui che accende il gioco e non solo: quando serve attacca il portatore di palla avversario. Voto 6.
Mauro Icardi – La partita di ieri è quella di un gregario. Si mette a lavorare per la squadra anche andando a difendere e spazzare quando serve nell’area neroazzurra. Si vede che sta seguendo i consigli del Mancio. Voto 6.
Roberto Mancini – Sempre lo stesso discorso, quest’Inter non è palato per i buongustai, ma nel frattempo continua a vincere e sono 5 su 5. Lui, la squadra, l’ha plasmata così forte e cinica allo stesso tempo. E mentre le altre big del campionato steccano, l’Inter manciniana vola. Domenica sotto con la Fiorentina in uno scontro al vertice. Voto 6.5