Francesco Manniello, detto Franco, e’ dal 2008 il PRESIDENTE della Juve Stabia e per tutti sara’ sempre l’uomo della promozione.
La sua avventura nella sua Castellammare di Stabia non parte bene, anzi nell estate del 2008 insieme all’altro presidente Franco Giglio costruisce un team di tutto rispetto in serie C1. Biancolino, Greco, Ametrano, Artistico, Peluso, Morello , Brunnel, Radi , Monticciolo. Insomma una squadra destinata a lottare per un campionato di alta classifica,invece una gestione folle ( i cambi di allenatore) Costantini, Bonetti, Morgia, Costantini e i “mal di pancia ” di alcuni big ( Biancolino in testa) condannano la Juve Stabia allo spareggio bis contro il Lanciano ed ad una inattesa retrocessione in serie C2. Si riparte, un solo scopo..Vincere e si cambia regista. Pavarese ( ex Napoli) a fare il direttore Sportivo e panchina affidata a Rastelli tecnico che sta facendo a le fortune dell’Avellino e vera scoperta del Padron Manniello. La Juve Stabia 2010 e’ una formazione giovane e piena di novita’ , gli Argentini Jesus Sebastian Vicentin e Diego Hernan Acoglanis, il Francese Gomes, il Beneventano Tarantino, e l’esperto Enrico Maria Amore. Ne nasce una bella Stagione , un testa a testa di fuoco contro il Catanzaro deciso a 180 minuti dal game over grazie al successo ai danni sul Cassino per 2-0 ed al contemporaneo pareggio per 1-1 fra Catanzaro e Brindisi e le vespe possono ritovare cosi la serie C1 sfuggita in una maniera assurda. Il resto e’ storia recente, La coppia Italia, la promozione in serie B. Manniello e’ un tipo molto pragmatico. Ha criticato la lega di serie C prima dello scandalo “Flaminio”, ha combattuto per difendersi dalle accuse di una presunta combina contro il Sorrento. Non accetta compromessi, lo ha dimostrato dimettendosi dopo le decisioni del direttore di gara durante la partita Juve Stabia – Cesena. E’ vulcanio, innamorato della citta’ e della Juve Stabia ed e’ conosciuto anche per la sua passione politica infatti nel 2010 decide di accogliere la richiesta di esponenti della società civile in politica, candidandosi nel partito dell’UDC[1] alle elezioni per diventare consigliere regionale della regione Campania[2]. Pur raccogliendo quasi 11.000 preferenze personali alla prima esperienza politica, non riesce tuttavia a divenire Consigliere regionale, risultando il secondo dei non eletti all’interno della sua lista. Successivamente, lascia il partito UDC in segno di protesta contro la gestione del Partito di Casini nella regione Campania. Grazie Presidente, non farci mai smettere di sognare.