Game Over Lazio!


Quando al 94’ arriva il triplice fischio dell’arbitro Banti, si ha una sensazione liberatoria. Finalmente quell’agonia, quello strazio, durato per più di un’ora e mezza è finito.

Game Over Lazio!

La frustrazione negli occhi degli 11 in campo è lo specchio del momento della squadra biancoceleste. Una squadra completamente allo sbando, in balia delle onde, inerme e ormai incapace di giocare a calcio.

Tutti, nessuno escluso, sono responsabili di questa debacle, dai titolari alle riserve, dal tecnico al direttore sportivo fino al Presidente ovviamente.

Contro la Juventus in un Olimpico sempre più vuoto (tra un pò si sentirà l’eco delle voci dei giocatori!) arriva l’ottava sconfitta su quindici gare di questo campionato, la quinta nelle ultime 6 gare. Difficile trovare parole adattate per analizzare la gara, difficile anche solo pensare un giudizio che non cada nel trascendentale per alcuni giocatori o presunti tali.

Pronti via e dopo 5 minuti si va già sotto di 1 gol grazie alla premiata ditta difensiva che stavolta vede come “attori” protagonisti (forse come comici avrebbero avuto un futuro visto che come difensori fanno ridere!), Mauricio e Gentiletti. Il primo sbaglia un rilancio elementare in area in maniera quantomeno goffa, regalando il pallone a Dybala ed il secondo sia autoproclama 3^ punta della Juventus raccogliendo da attaccante vero il pallone messo al centro dallo stesso Dybala e depositandolo alle spalle di Marchetti.

Ma la premiata ditta stasera orfana di una “star” come Hoedt, decide di non farlo rimpiangere dando il meglio di sé ed alla mezz’ora si ripete con Mauricio (stasera a Zelig gli sarebbe stata dedicata di sicuro una Standing Ovation!) che, versione Babbo Natale, decide di anticipare i doni natalizi alla Vecchia Signora (forse in segno di rispetto!). Infatti, concede il bis con un’altra delle sue perle calcistiche, sfoggiando uno dei suoi famosissimi rinvii “alla viva il parroco” che viene raccolto come un regalo con tanto di fiocco da Mandzukic che serve subito Dybala il quale ha il tempo di aggiustarsi la palla, palleggiare, mettere su una macchinetta del caffè, mischiare le carte e distribuirle agli altri giocatori, accendersi una sigaretta e finirla e poi finalmente tirare in porta, senza che nel frattempo nessuno di quelli vestiti di biancoceleste abbiano almeno l’idea se non l’intenzione, di andarlo a contrastare.  31’ minuti Lazio – Juventus 0-2.

 

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Parlare della seguente ora di gioco sarebbe superfluo, ci basti dire che la Lazio migliore è stata quella vista all’intervallo, negli spogliatoi, ben nascosta dalla vista di quei tifosi che sono davvero stanchi di subire queste umiliazioni. Nella scorsa gara persa contro l’Empoli, il ds Tare a fine gara se la prese con alcune decisioni arbitrali e con uno striscione esposto in curva, oggi probabilmente non sapendo più cosa inventarsi, se la prenderà con il fatto di aver giocato di Venerdì ricordando il proverbio: “nè di Venere nè di Marte ci si sposa e ci si parte e non si da principio all’arte”.

Per il momento è Game Over Lazio!

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