La straordinaria carriera di George Foreman
Una leggenda della boxe è scomparsa, un pezzo importante di questo sport, un campione che ha fatto sognare tanti appassionati in tutto il mondo. George Foreman, scomparso il 21 marzo 2025 all’età di 76 anni, è stato molto più di un semplice pugile. La sua vita è un racconto di resilienza, trasformazione e successo che va ben oltre i confini del ring.
E’stato protagonista di una singolare e lunghissima carriera, protrattasi dapprima dal 1969 al 1977 e successivamente dal 1987 al 1997, nel corso della quale fu due volte campione del mondo dei pesi massimi.
Foreman ha subito dimostrato di essere un picchiatore temibile, capace di mettere al tappeto chiunque si trovasse sulla sua strada. Nel 1973, ha realizzato il suo sogno, conquistando il titolo mondiale dei pesi massimi contro l’invincibile Joe Frazier, in una vittoria che ha lasciato il mondo del pugilato a bocca aperta. Dopo aver difeso con successo il titolo in due occasioni, Foreman ha affrontato la sua prima sconfitta da professionista nel leggendario “The Rumble in the Jungle” contro Muhammad Ali, un match che ha segnato un capitolo indelebile nella storia dello sport.
Inseguì poi senza successo una seconda chance mondiale e dopo la sconfitta nel 1977 contro un poco quotato Jimmy Young si ritirò per la prima volta.
Tornò quindi sul ring nel 1987 e sette anni dopo, all’età di 45 anni, riconquistò i titoli del mondo WBA, IBF e lineare mettendo KO il ventisettenne Michael Moorer. Ciò lo rese il più anziano campione del mondo nella storia dei pesi massimi, nonché il più vecchio in qualsiasi divisione di peso. Nel frattempo anche un importante percorso religioso per lui. Si ritirò per la seconda ed ultima volta nel 1997, all’età di 48 anni, dopo una discussa sconfitta contro Shannon Briggs.
George Foreman lascia un’eredità che va oltre i titoli e le vittorie. La sua storia è un esempio di come la determinazione, la fede e la capacità di reinventarsi possano portare al successo in ogni ambito della vita.
