Inter: ci sono i punti ma manca il bel gioco


Dopo sette giornate del campionato di serie A si può fare un primo bilancio sull’andamento dell’Inter.

Gli uomini di Spalletti, sorprendentemente, si trovano al secondo posto in classifica insieme alla Juventus con 19 punti conquistati su 21 disponibili. Solo il Napoli a punteggio pieno ha fatto meglio. Alzi la mano chi si aspettava che i nerazzurri riuscissero a tenere il passo delle due favorite per la vittoria finale nelle primissime posizioni, considerando soprattutto la deludente conclusione dello scorso campionato ed un mercato sulla carta non entusiasmante.

Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro di Spalletti, bravo soprattutto a creare lo spirito di gruppo. I nerazzurri, infatti, rispetto agli ultimi mesi della passata stagione, agiscono e pensano da squadra. I benefici sono sotto gli occhi di tutti: i meneghini sono la miglior difesa del torneo con sole 3 reti subite. Negli interpreti la difesa è quasi la stessa dell’anno scorso, ad eccezione di Dalbert, finora poco impiegato, e di Milan Škriniar. Il gigante slovacco è la graditissima sorpresa di inizio stagione, difensore roccioso che ha dato tranquillità alla retroguardia nerazzurra.

 

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La nota dolente è la mancanza di bel gioco. L’Inter, specialmente contro squadre chiuse e ben organizzate, fa grande fatica a costruire la manovra, mostrando un fraseggio lento e prevedibile e difficoltà nello sbloccare il risultato. Nell’ultima sessione di mercato i nerazzurri hanno cambiato tutta la mediana titolare: sono arrivati Borja Valero e Vecino. Gli ex viola sono un altro tipo di giocatori rispetto a Kondogbia e Medel. Di conseguenza sarebbe da pazzi pensare che i due nuovi acquisti potessero incidere immediatamente. Nonostante ciò nella prima giornata contro la Fiorentina e nel secondo tempo a Roma, si è vista un’Inter convincente anche nello sviluppo del gioco. Gli allenatori italiani hanno capito che basta imbrigliare Borja Valero, il faro della manovra nerazzurra, per mettere in seria difficoltà i milanesi. Sta a Spalletti trovare le contromisure, inserendo magari Dalbert e Joao Cancelo, terzini dalle doti spiccatamente offensive, o Karamoh per dare imprevedibilità. Non dimenticando che, come dimostrato finora, si può vincere anche senza bel gioco.

 

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Le prossime 3 partite dopo la sosta contro Milan, Napoli e Sampdoria saranno esami molto importanti per le ambizioni Champions dei nerazzurri.


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