Per le interviste di ” Magazine Pragma” abbiamo avuto il piacere di raggiungere Davide Ghilardi coordinatore del Club Everton Italia
Davide Ghilardi ci racconterà la sua passione per i toffees e ci parlerà delle idee e prospettive del gruppo Everton Italia.
Come nasce questo amore per l’Everton ?
Ho iniziato a seguire l’Everton nel 1990. Sino ad allora, avevo iniziato a seguire il campionato Inglese tramite i match che venivano trasmessi dai canali televisivi TMC e TeleCapodistria. Inizialmente, provavo simpatia per il Liverpool, anche perché era la squadra che veniva trasmessa più spesso e mi piaceva il loro attaccante, Peter Beardsley, il quale avrebbe vestito il Royal Blue qualche stagione dopo. Poi, un pomeriggio, vidi il match Everton – Man Utd, il primo dal ritorno di Howard Kendall, lo storico Manager dei successi degli anni ’80, sulla nostra panchina. Non so come mai ma da li iniziai a seguire assiduamente la squadra, tanto che cominciai a tifarla in maniera sempre più assidua sino ad oggi.
Il tuo ricordo più bello e più brutto legato alla tua personale storia con i toffees?
Sono tanti i ricordi che mi legano a questa squadra. Sia belli che brutti. Quello più negativo fu la sconfitta, ad Highbury, per 5 a 0 contro gli invincibili di Wenger che diede il titolo ai Gunners e ci fece rischiare la retrocessione, scampata poi all’ultima giornata. Quello più bello è la vittoria dell’F.A. Cup del 1995 contro il Man Utd di Alex Ferguson, arrivata dopo una stagione iniziata in maniera pessima e conclusa trionfalmente grazie all’arrivo, sulla nostra panchina, di Joe Royle, figura storica di Goodison Park.
Il calciatore più forte che hai visto giocare al Goodison Park.
Il calciatore più forte che abbia mai visto giocare con la nostra maglia è, senza dubbio, Wayne Rooney. Quel ragazzo è qualcosa di speciale. Debuttò a 16 anni e già s’intuì che era un predestinato. Già allora aveva ottima predisposizione per la fase offensiva ma sapeva anche garantire copertura dietro, cosa rara per un attaccante. Sono contento della carriera che ha avuto sinora e del fatto che, quando può, torna al Goodison Park a vedere i nostri match.
Raccontaci il progetto e le iniziative del Club Everton Italia.
Everton Italia è un gruppo che è nato, ufficialmente, nel 2008 grazie a Paolo Mombelli, un ragazzo di Milano che aveva un blog che gestiva personalmente ed era attivo anche sul blog del quotidiano “La Gazzetta dello Sport” dedicato al calcio inglese dal nome “In The Box”. Fu li che presi contatto con lui e dove decidemmo d’incontrarci. Così, nell’ottobre del 2008, organizzammo un ritrovo al pub “4-4-2” di Milano per vedere il Derby in programma al Goodison Park, a cui parteciparono anche altre due figure storiche della nostra realtà, Nicola Burato e Moris Mariani.
Da li in poi, il gruppo è cresciuto piano piano grazie ai social networks. Grazie a Facebook e a Twitter, piano piano siamo riusciti a trovare altri Evertonians Italiani con cui condividiamo giornalmente le sorti della nostra squadra. Oggi, Everton Italia è una realtà solida che può contare sia su una sezione sportiva (la squadra di calcio a 7) sia su una sezione merchandising che produce materiale legato al gruppo (polo, t-shirt, sciarpe etc.). Ultimamente, abbiamo preso contatti col club per ottenere il riconoscimento di gruppo ufficiale riconosciuto dall’Everton FC che contiamo di ottenere entro la fine dell’anno. In più, in ottobre organizzeremo la seconda trasferta ufficiale per assistere ad un match al Goodison Park, esperienza che abbiamo avuto questo ottobre in occasione del match con l’Aston Villa.”
Ringrazio Davide Ghilardi per il tempo concesso in questa intervista e da parte mia e di tutta la redazione sportiva va un saluto a tutti i membri del gruppo.