Italia-Romania: prove generali per Euro 2016


A Bologna gli azzurri di Conte sono chiamati al riscatto dopo il ko in Belgio. Euro 2016 è alle porte: è finito il tempo degli esperimenti

Conte alla ricerca di certezze

Sono questi i giorni in cui si sta definendo il futuro prossimo della nazionale italiana di calcio, quella che durante la prossima estate proverà a disputare un europeo da assoluta protagonista, in Francia. Il riscatto azzurro è la priorità assoluta: bisogna cancellare la nefasta spedizione mondiale di Brasile 2014. Il ritiro di Coverciano è una delle poche e ultime occasioni che Antonio Conte può e deve sfruttare per plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza.

La prossima opportunità arriverà nel mese di marzo, a ridosso della spedizione transalpina. Per un allenatore abituato a lavorare sul campo quotidianamente, questo periodo di raduno con il gruppo convocato per le amichevoli contro Belgio e Romania rappresenta per lui un ritorno ai vecchi tempi.

Abitudini che, probabilmente, torneranno presto: improbabile immaginare Conte, dalla prossima stagione, ancora lontano dalla panchina e più presente sugli spalti ad assistere ai match della Serie A.

Anche se, in realtà, il mister salentino, durante la conferenza stampa di vigilia di Italia-Romania in programma stasera a Bologna, ha affermato di stare bene alla guida del club Italia: “Mi sono perfettamente calato nella parte del ct, sotto tutti i punti di vista. Mi sento gratificato. Il futuro? Tutto -continua Conte- dipenderà dai risultati. È presto per parlare con la Federazione.

Dichiarazioni formali per rasserenare l’ambiente o effettivo “amore” sbocciato tra Conte e la nazionale? Il feeling con Tavecchio, c’è da dire, è buono. Resta da vedere se sarà più forte delle sirene in arrivo dai grandi club italiani ed internazionali.

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Come un bambino in un negozio di giocattoli, il ct in questi giorni si sta divertendo a comporre i pezzi del puzzle che presenterà a giugno in Francia. Un puzzle che, dopo la sconfitta per 3-1 rimediata contro il Belgio numero 1 del ranking Fifa, si è disperso in confusione sulla scrivania dell’ex condottiero bianconero.

Il commissario tecnico ha poco tempo per mettere ordine. La rassegna continentale si avvicina. E sono ancora tanti i dubbi e le perplessità attorno alla truppa azzurra.

Contro la Romania spazio al 4-4-2

Conte, maniaco della tattica, sta perseguendo la strada del 4-4-2. Stasera, allo stadio Dall’Ara, schiererà un assetto comunque molto malleabile e versatile. Davanti a capitan Gigi Buffon, agiranno, da destra verso sinistra, Darmian, Bonucci, Barzagli e Chiellini, con quest’ultimo che tornerà nel ruolo di quarto a sinistra sperimentato ai tempi di Livorno e Fiorentina e riproposto talvolta nella Juve, proprio quella versione Conte. In mediana il tecnico leccese dovrebbe affidarsi a Marchisio e Soriano, con Florenzi ed El Shaarawy sulle fasce. In attacco l’ormai collaudata coppia EderPellè.

Elementi come Florenzi, Soriano ed El Shaarawy, in ogni caso, permetteranno all’Italia di evolversi a livello tattico eventualmente a gara in corso. Questo, dunque, dovrebbe essere l’undici titolare che sarà contrapposto agli uomini del ct Iordanescu. La Romania degli “italiani” Tatarusanu (Fiorentina) e Chiriches (Napoli) proverà a pungere gli azzurri con Torje (ex Udinese) e Stancu (ex Galatasaray), i due uomini offensivi probabilmente più rappresentativi di una nazionale che, ultimamente, ha perso lo spessore tecnico di fine anni ’90 ed inizio 2000, quando c’erano  calciatori del calibro di Hagi e Mutu.

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Parola al campo, dunque. Il test con la Romania ci dirà il livello tecnico e di maturità raggiunto dal gruppo azzurro. L’Italia dovrà dimostrare di sapersi rialzare immediatamente a pochi giorni da una sconfitta pesante, almeno sul piano del risultato.

Sono situazioni che potrebbero ripresentarsi ad Euro 2016: è bene, perciò, rimediare adesso agli errori prima che possa essere troppo tardi. Questo Conte lo sa perfettamente: niente cali di tensione, concentrazione massima. Il ct Antonio pretenderà dai suoi il massimo impegno per iniziare ad entrare quanto prima nel clima europeo.

 

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