Juve Stabia: Quando il top Player non fa la differenza
<span class="_5yl5">Quando il top Player non fa la differenza. Purtroppo in tutte le società di calcio capita di prendere il classico ” bidone estivo“. Nella storia recente della Juve Stabia è capitato molte volte. Il primo nome che viene in mente è il “drago” Molino…
Ci sono favole che purtroppo non hanno il lieto fine, favole che iniziano con tanti messaggi d’amore e poi alla fine si rivelano solo fiabe di inizio estate.
Successe nell’estate del 2005 quando a Castellammare di Stabia, arrivo’ Luigi MOLINO, Detto il Drago.
Molino arrivo’ con la targa del bomber che doveva far fare il salto di qualita’ alla Juve Stabia.
Il Drago nella sua carriera, aveva spaventato moltissime difese. Con Foggia, Avellino e Benevento, Molino era andato sempre in doppia cifra.
Si pensava al meglio, si pensava ad una favola. I tifosi furono contenti dell’arrivo di Molino al Romeo Menti, ma poi qualcosa si rompe. La Juve Stabia parte male in campionato, Il Drago non spaventa e dopo solo cinque partite finisce quella favola che aveva fatto sperare i tifosi delle vespe in un finale ovviamente diverso.
Ma il drago non è l’unico in questa classifica perché Raffaele Biancolino entra in questa speciale classifica:
Estate 2008, cambia la storia della Juve Stabia. Al timone arriva Franco Manniello insieme a Franco Giglio. I due presidenti disegnano una squadra da battaglia e regalano alla piazza il “Pitone” Raffaele Biancolino.
Biancolino arriva al Romeo Menti accolto dalla folla come un grande campione, presentazione in grande stile e contratto principesco. Le vespe partono bene ma Biancolino non incide e la squadra gialloblù inizia ad entrare in un vortice di sconfitte e crisi senza fine.
Si aspetta il colpo di scena, ed i tifosi sperano che il Pitone possa dare quel calcio alla crisi. Niente da fare, Biancolino alza bandiera bianca prima delle fine del torneo e le vespe retrocedono dopo lo spareggio contro il Lanciano.