Esclusiva: We have Paponey
Il nostro amico e collega della redazione di Magazine Pragma di Bologna, Pasquale Laffusa, ci racconta l’avventura di Daniele Paponi al Bologna:
L’avventura di Daniele Paponi sotto le due torri non è stata certamente fortunata gli anni della sua permanenza in rossoblu coincidono con quelli di una squadra in continua lotta per la salvezza, raggiunta sempre grazie ai goal di un certo Marco Di Vaio, capace di sfidare Ibrahimovic nella lotta a titolo di capocannoniere nel 2009. La sua storia si è spesso intrecciata proprio con quella del nativo romano ma bolognese adottivo. A causa della sua grande importanza come capitano e soprattutto come bomber, Paponi vede poco il campo, sorte condivisa con l’altro attaccante dell’epoca: Robert Acquafresca, ma quando entra (soprattutto a partita in corso) spinge la squadra con la sua grinta e la sua voglia di dare il massimo. La sua caratteristica principale è proprio questa, il sacrificio e la lotta continua per l’obiettivo comune. Si può dire che nella sua permanenza in Emilia non abbia mai risparmiato anche solo una goccia di sudore ma anzi che abbia dato tutto se stesso in allenamento come in partita. Non sempre segna ma quando lo fa il goal non è mai banale. Tutti potrebbero portare l’esempio del goal dello scorpione ai tempi della Reggina, senza dubbio magnifico, ma io vorrei ricordare il goal che fece al Palermo il 19 Gennaio del 2011, esattamente 6 anni fa oggi. Il Bologna stava per vedere finire sullo 0-0 una partita dove si era mangiato qualunque tipo di goal davanti alla porta, ma al 90′ Cherubin, non conosciuto per essere un gran crossatore, mette la palla in mezzo, Paponi prende posizione sul difensore e con un colpo di testa imperiale incorna la palla che finisce la sua corsa nel sette. Euforia totale. Panchina in campo ad abbracciare l’eroe per un giorno. Questo goal gli valse anche il soprannome di Paponey, richiamando il nome del grandissimo bomber Rooney de Manchester United; di qui anche il motto “They have Rooney, We have Paponey!“.