La squadra viola si regala un Natale sereno grazie ai gol della premiata ditta Kalinic-Ilicic. La Fiorentina torna ad un punto dalla vetta
Sousa scaccia via la paura
Il 2015 della Fiorentina si conclude nel migliore dei modi: il ricordo di quest’anno che sta per terminare, dunque, non verrà fortunatamente associato alla sconfitta con il Carpi con conseguente dolorosa eliminazione agli ottavi di finale di Coppa Italia. Il 2-0 con cui i viola hanno liquidato senza troppi problemi il Chievo porta in dote l’undicesima vittoria in campionato e, soprattutto, il -1 dalla vetta, in virtù della sconfitta dell’Inter nel posticipo della 17^ giornata. Una domenica da incorniciare.
Il segno 1 maturato dalla sfida del Franchi, però, ha un significato ancor più profondo e rilevante: i tre punti ottenuti contro i veneti allenati da Rolando Maran aiutano il gruppo di Paulo Sousa a superare il doppio trauma della scorsa settimana, inziato con la sconfitta con la Juventus e culminato con il ko di Tim Cup, e a ritrovare fiducia ed autostima. La situazione, infatti, iniziava a diventare un po’ pesante: c’era il concreto rischio che la forza psicologica dei gigliati, messa a dura prova dopo gli ultimi negativi risultati, potesse sbriciolarsi dinanzi al primo vero momento critico della stagione. Il gruppo, invece, ha dato risposte decise e mature. La Fiorentina si è immediatamente rialzata, mandando un chiaro segnale alla concorrenza. La viola è viva, più che mai.
Kalinic-Ilicic: una pericolosa dipendenza
L’ottima prestazione fornita domenica pomeriggio rilascia sensazioni contrastanti. Da una parte, l’assoluta soddisfazione di aver ripreso la marcia senza contraccolpi mentali, mostrando il solito bel calcio targato Sousa. Dall’altra, la consapevolezza della profonda differenza esistente tra la Fiorentina che scende in campo durante i weekend e quella chiamata, in settimana, a far rifiatare le prime scelte negli impegni di Coppa.
Non è un caso, infatti, che il Chievo sia stato facilmente cestinato dai due leader tecnici della formazione, Kalinic e Ilicic. Il croato e lo sloveno non potranno prendere un raffreddore contemporaneamente, altrimenti i toscani potrebbero nuovamente perdere sicurezze e fluidità di manovra. Certo, in tutte le squadre esistono gli “irrinunciabili”. Ma Inter, Juventus, Roma e Napoli, sulla carta, hanno una varietà di scelta che, al momento, la Fiorentina non sembra possedere. Anche contro i gialloblu, infatti, è andato in campo l’undici di base e non c’è stato spazio alcuno per Babacar e Rossi, gli attaccanti che, in teoria, dovrebbero giocarsi il posto da titolare con i match winner della gara con il Chievo. Sul 2-0, con il risultato ampiamente in cassaforte, poteva essere ipotizzabile l’utilizzo a partita in corso di almeno uno tra i due. Invece, Sousa ha preferito chiudere la sfida con soltanto due sostituzioni effettuate. Il tecnico portoghese ha scelto di lasciare in campo il suo bomber croato per tutti i 90′, anziché dare la chance a Rossi o Babacar di ritrovare minuti, giocate ed eventualmente gol.
La frattura, soprattutto con Pepito, pare ormai insanabile. Il mercato di gennaio sarà sfruttato dalla dirigenza per colmare alcune lacune strutturali della rosa e servirà per chiarire definitivamente il destino dell’attaccante italoamericano. Il suo futuro, a questo punto, appare sempre più lontano da Firenze.
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