La bellissima lettera di Nicola Legrottaglie a Francesco Totti: “Lettera, ripresa dalla gazzetta di oggi, a un amico, un compagno, un avversario. Un grande campione.
“Il rigore contro l’Australia ai mondiali del 2006, lo scavetto in semifinale agli europei del 2000, etc…etc..Molti ti celebranno per le tue prodezze. Le hanno viste tutti. Io, però, ho visto ciò che la televisione non ha trasmesso e ciò che i giornali non hanno raccontato, perchè non eri ancora Totti. Eri solo Francesco, il ragazzo di 15 anni che ho conosciuto a Coverciano, dove fummo convocati entrambi nella nazionale Under 16. Ero sbalordito dal tuo talento: “o io non sono bravo come credo – pensai – o questo è un mostro”. La tua storia e la mia carriera, poi, dimostrarono che era giusta la seconda ipotesi: eri e sei rimasto un mostro, ma con le sembianze umane, perchè ciò che faceva impressione era la tua naturalezza nel compiere gesti tecnici straordinari. Come un pittore che per provare colori e pennelli disegna la Monnalisa, magari anche sovrappensiero. E questo, oltre che sbalordire, faceva sorridere, perchè espresso con la contagiosa vitalità e spontaneità che ti hanno sempre accompagnato e che ho trovato in alcuni tra i più bei ricordi dei miei anni nel calcio. A Stoccarda, ad esempio, ti ricordi? Con la nazionale di Trapattoni; vincemmo uno a zero contro la Germania. Io ero titolare. Tu neanche a dirlo. Confezionasti un assist vincente per Vieri chiudendo un triangolo aperto da Del Piero e quell’azione racchiude l’essenza delle tue capacità: capitalizzi al massimo il lavoro dei compagni, valorizzandolo in un solo semplice e straordinario tocco di altruismo sportivo che porge ad altri un regalo da spingere in porta, per un successo personale, oltre che collettivo, che a te non serve, perchè tu sei in quello di tutti. Di chi gioca con te di chi gioca contro di te. Tu rendi migliori anche gli avversari. Lo so perchè ci siamo trovati tante volte di fronte. Per competere con uno fuori dal comune, bisogna avere qualcosa fuori dal comune e ciò spinge chi ti affronta a trovare forza e capacità che forse non sospettava di avere.Insomma, sei un po’ come la primavera: metti a proprio agio tutti e tutti stanno bene. Si scoprono e tirano fuori il meglio. Domenica, però, la primavera se ne andrà. Farà ovunque un po’ più freddo e tutti sarano un po’ meno bravi. Ma chi ti ha conosciuto, la primavera la porta nel cuore. E per te inizierà una nuova stagione. Forse passerai per qualche temporale estivo, momenti di tristezza di cui nessuno saprà niente eccetto te e sarà proprio in quei momenti che crescerai ancora di più come uomo, facendo fiorire un altro talento, uel grande valore umano che porti dentro e che farà ancora tanto bene agli altri. Ciao Francè, grazie per la tua primavera, grazie del tuo sole.”
Grazie di tutto. Nicola