La Uefa come la NBA, la caduta del fair-play finanziario


Secondo il “Times”, la Uefa vorebbe accantonare definitivamente il fair-play finanziario per adottare un modello che rispecchia quello degli sport professionistici statunitensi, ovvero il salary cap e luxury tax. L’idea sarebbe quella di mettere in opera questo sistema gia dal 2022 con la bozza del progetto che sarà studiata nei prossimi mesi insieme ai rappresentanti dei club ed i calciatori. Alla base di ciò ci sarebbe l’idea di fissare il tetto salariale massimo al 70 percento del fatturato annuale da destinare agli ingaggi: per i club che supererebbero quella soglia scatterebbe una “luxury tax” che la Uefa si incaricherebbe di redistribuire fra gli altri club.

Il fair-play finanziario è finito, il confronto tra il sistema Nba e l’Europa

Nella Nba il sistema finanziario adottato permette alle rispettive franchigie un bilancio piu facilitato del nostro che usiamo nel sistema Europeo. Nel miglior campionato di basket del mondo, le squadre pagano i propri giocatori fino a un certo prezzo, anche se questo non dipende dal reddito, ma è uguale per tutte le società.

Spesso può capitare che le squadre superino i limiti prestabiliti e debbano pagare la “luxury tax”. Non si sà se la Uefa consentirà il superamento dei limiti di acquisto con la punizione della tassa o al contrario non procederà alla firma dei contratti dei calciatori acquistati, a meno che non si tratti di rinnovi o altro. Una cosa è certa, il fair-play finanziario ha i giorni contati.

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