In settimana l’allenatore dei biancocelesti, Stefano Pioli, aveva dichiarato che se la stagione della Lazio fosse finita in questo momento, si doveva definire assolutamente una stagione fallimentare.
Ma perché? Che cosa avrà voluto dire? Forse il tecnico pensa che questa squadra merita più di quello che recita la classifica attuale? Concedeteci il beneficio del dubbio!
Soprattutto poi, dopo l’ennesima prova scialba e ricca di nefandezze tecnico-tattiche, andata in scena quest’oggi all’Olimpico. Una squadra che troppe volte è sembrata allo sbando, senza una vera identità e con alcuni titolari incapaci anche di alcune giocate elementari. Come al solito il reparto arretrato è stato quello dove si sono viste più scene dell’horror con i difensori centrali (stavolta Mauricio non c’entra ed è riuscito anche a farsi rimpiangere!) Gentiletti detto eIl principe della moviola, e soprattutto Hoedt , detto Il Re della moviola, per i quali basta un solo aggettivo per descrivere la loro gara: IMBARAZZANTE. L’olandese, 22 anni e non dimostrarli visti i movimenti da 70enne, è riuscito non solo nell’impresa di essere più lento di Gentiletti (in pratica come avere un palo in più in mezzo al campo), ma anche ad effettuare una serie di svarioni che si vedono solo nei campionati minori… ma molto minori. Ed è proprio grazie a questo “fenomenale” duo che nel primo tempo il Palermo è riuscito a capitalizzare al meglio l’unica palla pericolosa avuta. Goldaniga (quanti altri gol farà in carriera?), ringrazia!
Se la maggior parte dei tifosi inizia a rimpiangere gente come Cana e Biava un motivo ci sarà.
Sia chiaro, le cose non sono andate molto meglio negli altri reparti, ma a nostro parere se ad oggi, la difesa della Lazio è la seconda peggiore di serie A, solo meglio di quella del Carpi, un motivo ci sarà e lo abbiamo appena descritto. Il problema è che questa squadra sembra senza grinta infatti anche nel secondo tempo, le cose non cambiano. Ci si aspetta la reazione della Lazio ed invece il Palermo ha più volte l’occasione di chiudere il match. Non a caso a fine gara, il migliore in campo risulterà Marchetti, bravo nel salvare il risultato almeno in tre occasioni con interventi prodigiosi. Gli ingressi di Candreva (fuori per scelta tecnica,è rottura col tecnico?) e Matri (la sostituzione di Felipe Anderson è apparsa un po’ troppo affrettata) hanno cambiato solo parzialmente l’inerzia della gara. Infatti il pari è avvenuto solo su rigore procurato in maniera fortunosa grazie ad un fallo ingenuo dello svedese Hilijemark su Lulic, in quanto lo stesso bosniaco nell’azione aveva stoppato male la palla perdendola. Certo se Kishna nel recupero non si divorasse l’impossibile solo davanti a Sorrentino, staremmo parlando di una vittoria ma a nostro modesto parere, non solo sarebbe stata immeritata ma non avrebbe comunque cambiato lo stato delle cose. La Lazio raccoglie un punto ma balbetta, il suo gioco è in costante involuzione ed ora anche la panchina di Pioli inizia a traballare. In effetti, anche se a nostro avviso, neanche Dio Onnipotente riuscirebbe a far diventare giocatori di calcio certi elementi in rosa, il tecnico sembra aver perso il controllo dello spogliatoio o almeno una buona parte di esso, e poi si sa, una delle leggi del calcio è proprio questa, anche se a volte ingiusta: quando la squadra non va, bisogna dare una scossa e di solito il primo a pagare è l’allenatore. Lotito permettendo.