Ledesma – Mauri : gli addii che lasciano il segno


“I giocatori passano, la maglia resta”: ogni tifoso recita sempre questa frase per sdrammatizzare la partenza di un calciatore dalla propria squadra, ma stavolta non è così

Ci sono giocatori per i quali il tributo è d’obbligo, giocatori che hanno “sudato” la maglia per anni, giocatori che hanno cucito la “lazialità” sulla propria pelle anche dopo aver smesso di giocare per i colori biancocelesti, “CAPITANI” in campo e fuori. Il campionato 2015/2016 vedrà la Lazio senza 2 dei suoi “Senatori” ai nastri di partenza: il regista Cristian Ledesma ed il trequartista Stefano Mauri. 9 anni con la maglia della Lazio per il primo, 10 anni per il secondo, due veri simboli della Lazio.

Ledesma non segnava tanto, del resto non era quello il suo mestiere bensì dettare i tempi alla squadra e dare geometrie al gioco della Lazio e lui per anni ha svolto egregiamente il proprio compito, diventando leader incontrastato della mediana biancoceleste. Tuttavia di quelle 14 reti totali in 318 presenze (con 248 presenze in campionato è il decimo giocatore della storia della Lazio con più presenze), ce n’è uno da annoverare che i tifosi non dimenticheranno mai: il suo 1° gol in biancoceleste infatti, arrivò proprio nel derby contro la Roma del 10 dicembre del 2006. Prima della fine del 1° tempo, Cristian trovò il gol con un tiro dalla distanza che sorprese il portiere giallorosso Doni, firmando così il momentaneo 1-0, gara che poi si chiuse con un secco 3-0 per la Lazio. Alla Roma segnò anche un altro gol su punizione nella gara del 31 ottobre 2007 vinta stavolta dai giallorossi per 3-2. Il 3 luglio ha indetto una conferenza stampa per salutare la Lazio ma ha voluto fare di più, come solo un leader del suo carisma poteva fare cioè ha comprato una pagina del Corriere dello Sport per dedicare il proprio saluto ai tifosi biancocelesti. Ecco le sue parole:

“Non ci sono giri di parole, è così: mi mancherete. Non solo nel tifo dell’Olimpico (dove siete impareggiabili) ma anche nella vita di tutti i giorni a Roma dove per 9 anni non è mai mancato il vostro saluto “a Ledè”,”daje Cristiannn”,”Capitano mi raccomando il derby”!

Il derby…. Quanto ci ho sempre tenuto, quanto mi ci sono incavolato, quanto ho festeggiato quel derby storico del 26 maggio. Quei ricordi non me li potrà togliere nessuno e in tutti i ricordi che mi porterò dentro ci siete sempre voi. La gente laziale è stata una presenza costante nei miei anni qui.Voi ci siente sempre stati, sia nei momenti belli che in quelli brutti e so che ci sarete ancora perché è vero che le nostre strade purtroppo si sono divise, ma ciò che è indivisibile è la fede. I colori biancocelesti non me li toglierà nessuno di dosso. Quelli no, non scadono.”

L’addio di Ledesma quindi è di quelli che lascia il segno ma in queste ore un altro fulmine a ciel sereno ha turbato la tifoseria laziale ovvero l’addio dell’attuale capitano Stefano Mauri, che ha deciso di comune accordo col presidente Claudio Lotito, di terminare il proprio rapporto contrattuale dopo quasi 10 anni di militanza nel club capitolino per un totale di 284 presenze condite da ben 46 reti. Un addio che fa male se si pensa che proprio lo scorso campionato il trequartista di Monza  ha realizzato ben 9 reti, contribuendo in maniera determinante al raggiungimento del 3° posto nella classifica finale della serie A. Lui, il capitano della “coppa alzata in faccia”, (la coppa Italia vinta nella storica finale del 26 maggio 2013 contro la Roma), ha voluto salutare così i tifosi:

Nel mio cuore sono stato, sono e sarò sempre il Capitano della mia amata Lazio.Con il Presidente Lotito ho sempre avuto un ottimo rapporto. Non abbiamo mai, e sottolineo mai, avuto problemi contrattuali, men che meno problemi di soldi. È sempre bastata una stretta di mano. In questi giorni ho più volte parlato con il Presidente e di comune accordo abbiamo deciso di terminare qui, dopo quasi 10 stupendi anni, il nostro rapporto professionale e di salutarci con il sorriso e tante lacrime.

Mi mancherà tutto.

Mi mancherà la mia fascia.

Mi mancherà la mia maglia.

Mi mancherà il mio armadietto.

Mi mancherà l’odore di Formello.

Mi mancheranno i miei compagni, dei quali per tanti anni, con fierezza, ne sono stato il Capitano. Mi mancheranno tutte quelle persone che per anni hanno fatto parte della mia quotidianità e che non dimenticherò mai. Mi mancherà il vostro eccezionale tifo e il vostro calore, unico al mondo.

Grazie di cuore per il vostro sostegno. Mi avete aiutato a sorridere anche quando avrei voluto solo piangere.

L’Aquila rimarrà sempre nel mio cuore. Non smetterò MAI di essere uno di Voi. Di solito il tempo cura le ferite, anche quelle più profonde…spero sia così anche per me.

Sono certo che questo sia un arrivederci e non un addio…

Con onore, fede ed orgoglio.

Stefano Mauri. Il Vostro Capitano.

Forza S.S. Lazio sempre”!

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