Avvolte nel calcio esistono delle storie belle da raccontare. Quest’oggi vi voglio parlare di Salotto biancorosso. Un gruppo formato da ragazzi che hanno creato un spazio, dove poter parlare e mostrare l’amore per il Bari. I membri del gruppo sono: Nicola Sette, Ernesto Ippolito, Fabio Attolico, Roberto Dima, Flora Lavopa, Eleonora Picci, Giacomo Accetura, Roberto Carofiglio, Gianfranco Scioti e Marila Terlizzi. La nostra redazione, ha voluto intervistare quest’ultima per parlare di questo gruppo e dell’amore per il colore biancorosso.
INTERVISTA A MARILA TERLIZZI
1) Tu, insieme a un gruppo di persone, avete creato salotto biancorosso. Che cos’è salotto biancorosso e a che cosa è finalizzato?
“Salotto Biancorosso, innanzitutto è un gruppo Facebook. Dal nome stesso si può intuire che il comune denominatore per i membri è l’ FC Bari 1908. Quest’estate è stata caratterizzata da moltissime polemiche per quanto riguarda la precedente stagione, giocata, 2016/2017 e ci siamo resi conto che avventurandoci sui vari gruppi c’erano moltissime discussioni inerenti alla società, meno sui calciatori e tutto il resto che ne concerne. Qui, quindi, nasce l’idea di aprire uno spazio tutto nostro. Uno spazio comune dove però vige una regola, non citare ne in negativo ne in positivo, la società. Il nome salotto vuole ricordare, invece, la pacatezza con cui si discuteva anni fa”.
2) Un appuntamento importante quello della presentazione della squadra Pink Bari. Che esperienza è stata e cosa ti auguri della squadra femminile di Bari?
“Personalmente non ho avuto modo di partecipare alla presentazione della rosa 2017/2017 della Pink Bari Calcio Femminile. Per “Salotto Biancorosso” ha partecipato il nostro amministratore Roberto Dima, ma ovviamente mi sono fatta un’idea. Oltre alla bellissima presentazione mi sono resa conto che dietro c’è un vero e proprio progetto. C’è determinazione ed amore. C’è voglia di crescere, tutto accompagnato da moltissima umiltà. Auguro alla Pink Bari una lunghissima carriera calcistica fatta di tante soddisfazioni perché lo meritano”.
3) Una grande passione per il Bari, la vostra squadra. Che campionato sta svolgendo al momento la squadra di Fabio Grosso?
“Il campionato è appena iniziato, Fabio Grosso è novizio nel ruolo di allenatore ma è molto grintoso. È difficile esprimersi dopo così poche partite, però credo che abbia capito quali siano i punti di forza della squadra di quest’anno. Fino ad oggi ha cercato di “schierarli” tutti, forse per vedere la reazione di ogni singolo in diverse situazioni. Questo ha portato anche a delle sconfitte, ma il campionato è lungo. Posso dirti che le ultime partite avevano qualcosa che prima mancava. La squadra era molto compatta. Volevano vincere, e ce l’hanno fatta. Credo sia merito anche di scelte tecniche adottate dallo stesso Fabio Grosso, nonché la volontà di utilizzare un modulo diverso (3-5-2) e la decisione di far entrare sin dal primo minuto alcuni giocatori, piuttosto che altri”.
4) Il giocatore preferito del Bari?
“Potrei darti 11 nomi diversi. Ognuno di noi, nel gruppo, ha una preferenza. Io posso dirti che quest’anno sono abbastanza indecisa. I due che se la giocano sono Denis Tonucci e Norbert Gyömbér, entrambi difensori. I miei colleghi potrebbero menzionare anche un Alessandro Micai od un Karamoko Cissè”.
5) Qual’è il vostro obiettivo e il vostro sogno nel cassetto?
“Al momento il nostro obbiettivo principale è quello di rimanere al di fuori delle polemiche riguardanti la società, ma abbiamo deciso di appoggiare ogni attività che tratta il sociale. Come ti ho detto prima, abbiamo partecipato alla presentazione della Pink Bari, proprio perché ci piace l’ideale che vi è dietro. Appoggiamo associazioni come Seconda Mamma di Roberta Paparesta e Silvia Russo Frattasi, nata per sostenere le tante famiglie costrette a vivere ai limiti della soglia di povertà, ma ti cito anche l’associazione Apleti Onlus che sostiene una campagna di solidarietà avviata per combattere la leucemia. Il nostro sogno nel cassetto, invece, è quello di rimanere sempre noi stessi. Non cambiare con gli anni. Siamo un gruppo ben solido, schietto, ed è proprio questo a caratterizzarci. Per noi esiste il bianco od il nero, il grigio lo lasciamo ad altri”.