Milano che quando piange, piange davvero.


In un tempo non lontano, l’Inter ed il Milan erano il fiore all’occhiello della nostra nazione

Un Milan che dettava legge in europa, un Inter fortissima in campionato. Le due squadre vincevano, alzavano trofei, divertivano ed avevano campioni. In pochi anni questa favola è finita e le tifoserie stanno iniziando a patire delusioni quasi mai provate.

-La crisi del Milan-

In un anno solare, la società ha cambiato bel tre allenatori. Da Allegri passando per Seedorf per finire al promettente Inzaghi. Soldi non ne girano ed il Milan dall’inizio della stagione non riesce mai a trovare la stessa formazione. Torres doveva essere il dopo Balotelli, ma la punta Spagnola è tornata nella sua Madrid con appena due goal realizzati. La difesa appare di burro, mentre l’attacco, salvando la pace di Menez, è sterile. Inzaghi ha le sue colpe. I terzini sono stati alternati così come i centrali difensivi. Morale: il Milan non ha una difesa titolare. Stesso discoso vale per il centrocampo dove De Jong, Muntari, Poli, Montolivo ed Essien si giocano due maglie da titolare. L’Attacco è la cosa che fa riflettere di più.
El Shaarawy appare sempre fuori condizione, Bonaventura un gregario, Pazzini praticamente mai usato e solo Menez ed Honda devono portare la croce. Con i saluti di Torres, è arrivato Cerci ed il Milan si èspesso sistemanto con un improbabile attacco leggero stile Barcellona. Difesa e ripartenze il motto, ma quando il Milan trova una squadra chiusa con una difesa ordinata, fa fatica trovare la chiave di volta per fare goal.

 

-La Crisi dell’Inter-

Dopo l’Era Benitez/Leonardo, l’Inter è incapace di vincere ma incapace di trovare anche quel terzo posto utile per la zona Champions. Mazzarri aveva a modo suo dato un gioco ai suoi con il tradizionale 3-5-2. Il tecnico toscano, antipatico a molti, è stato spesso accusato di essere troppo difensivista e quest’anno, complice una tenuta atletica inadeguata, è stato esonerato dopo la partita contro il Verona. E’ arrivato Mancini, sbarcato a Milano come un salvatore ed invece i problemi sono rimasti. Squadra lenta ed incapace di “fare” la partita. La manovra non viene sviluppata e ne nasce spesso un possesso palla sterile e pochi tiri in porta. Handanovic, Guarin ed Icardi sono buoni giocatori ma non “top” come spesso vengono dipinti da molti. Il portiere ha evidenti problemi con le uscite, Guarin va a corrente alternata, mentre Icardi spesso “pascola” sul manto erboso. Ranocchia e Palacio sono calciatori da vendere perchè non hanno più quella vivacità e cattiveria degli anni precedenti. Dal mercato sono arrivati Shaqiri e Podolski. Il primo sembra un ottimo elemento, mentre il secondo è un calciatore alla frutta ( nell’Arsenal era considerato la sesta punta). Il caso Osvaldo tiene banco e la difesa ha bisogno di essere rinforzata, complice la squalifica di Juan e l’infortunio ad Andreolli con Campagnaro e Ranocchia a mezzo servizio.

Come finirà questa stagione per i teams della città del Duomo? Nel 2016 ci sarà la finale di Champions proprio a Milano e nessuna delle due “rischia” di  poter nemmeno partecipare alla competizione che termina proprio nella scala del calcio.
Per citare il Grande Lucio Dalla, concludo con verso di una delle sue canzoni:” Milano che quando piange, piange davvero.”

Nella foto lo stadio San Siro/Foto di Steve Best/Fonte foto: Flickr

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