5° Torneo delle Sirene – MSC Cup. Il mister dell’Atlético Madrid Ángel Donato Ponce: “Sorrento è una città splendida.Mi ha sorpreso in maniera positiva il livello del Torneo delle Sirene”
Straripante l’Atlético Madrid di Ángel Donato Ponce, protagonista assoluto della 5° Edizione del Torneo delle Sirene – MSC Cup. I colchoneros hanno espresso fin dalla prima gara un ottimo calcio, mostrando un gioco propositivo fatto di possesso palla e verticalizzazioni per i tagli delle punte sempre molto mobili. Mai un pallone gettato via, con le ragnatele di passaggi che iniziavano dai difensori centrali perché prendere un rischio fa parte del gioco, ed è molto più importante di spedire semplicemente un pallone in tribuna senza troppi fronzoli. È il trionfo di competenza e organizzazione, con la cura di ogni dettaglio evidenziata da un analista video sempre in postazione a registrare le gare, per poi andare a rivedere azioni e movimenti oltre a studiare le caratteristiche degli avversari. 11 gol fatti nella fase a gironi, 18 complessivi (5 del capocannoniere Marcio) e soltanto 1 incasso a risultato acquisito in finale. Se la Spagna comanda in Europa non è un caso, ed il mister Ángel Donato Ponce spiega come nasce una “cantera” di successo.
Mister Ponce, prima di tutto ti faccio i complimenti per la vittoria in questo torneo. Ha sorpreso un po’ tutti la tua filosofia di gioco per la quale il fraseggio viene prima di tutto. I successi possono arrivare attraverso il gioco e non arroccandosi soltanto in difesa come spesso avviene in Italia.
“La nostra squadra, che è l’Infantil A Under 14, in linea con l’intero Settore Giovanile dell’Atlético Madrid, crede che l’aspetto più importante sia formare i calciatori attraverso fraseggi e trame di gioco. I ragazzi devono crescere: il nostro obiettivo è formare atleti per la prima squadra del futuro, e per essere pronti è necessario che sappiano come affrontare e superare i momenti di difficoltà che possono nascere durante una partita. Perché gli ostacoli aiutano ad imparare. Riteniamo inoltre che per vincere bisogna essere in grado di sfruttare qualsiasi risorsa possibile. Vincere è importante, perché i ragazzi hanno bisogno di costruirsi una mentalità vincente. Devono credere in tutto ciò che facciamo durante le varie sedute di allenamento, e sapere che si possono raggiungere risultati importanti attraverso il lavoro e la circolazione di palla. A mio parere il risultato non è però la cosa più importante, ma è basilare la formazione dei calciatori, dare a tutti le proprie opportunità e farli crescere attraverso il sacrificio ed il rispetto di compagni e arbitri. Poi è chiaro che il calcio è uno sport dove ci sono vincitori e vinti, ed anche se vincere non è l’obiettivo principale, resta comunque tra i più importanti”.
Il tuo Infantil A guida la classifica con 6 punti di vantaggio sul Real Madrid. In questo torneo abbiamo visto l’Atletico vincere in scioltezza contro squadre top di Serie A come Sampdoria e Milan, mentre per avere la meglio della Lazio è stata necessaria la lotteria dei calci di rigore. Qual è la tua opinione sul livello di quest’ultima edizione del Torneo delle Sirene?
“Onestamente mi aspettavo che il livello delle squadre italiane fosse più basso. La Lazio si è dimostrata una grandissima squadra, ed è stata superiore a noi in diversi momenti della partita. Son venuti a prenderci a uomo nella nostra metà campo, avevamo difficoltà a far partire il gioco perché eravamo soliti creare superiorità con i due centrali e diventava complicato trovare uomini liberi. Anche Sampdoria e Milan si sono dimostrate squadre molto fisiche, con buona circolazione di palla e tante soluzioni a disposizione. Mi ha davvero sorpreso in maniera positiva il livello di questo torneo”.
Tornando un attimo alla semifinale contro la Lazio, è stata ovviamente una vittoria della squadra, ma anche tua in maniera particolare. Sei riuscito a bloccare con marcature individuali i due migliori calciatori della Lazio, costringendo il tecnico capitolino a toglierli dal terreno di gioco a metà del secondo tempo. Inoltre a pochi minuti dal fischio finale hai cambiato i portieri: fuori Coello, dentro Luciano, che con 2 parate decisive ha guidato la squadra verso la finale.
“Pensavamo che Luciano potesse dare un contributo importante perché in allenamento è solito parare tantissimi calci di rigore. Dargli la chance di essere decisivo dagli 11 metri poteva essere un segnale molto positivo per lui a livello mentale. Luciano è entrato subito con la giusta personalità, e perciò credo che abbiamo fatto la scelta giusta”.
Prossimi progetti o tornei ai quali parteciperà l’Infantil A dell’Atlético Madrid?
“Tra poco più di un mese, esattamente il 10 maggio, saremo di scena a Parigi per disputare un torneo contro il Psg nel suo centro sportivo”.
Per chiudere, 5 giorni vissuti a Sorrento: quali sono le tue impressioni sulla città costiera?
“Sorrento è una città davvero splendida: è difficile trovare un posto che abbia mare e collina a pochissimi kilometri di distanza. Trovo l’intera costiera davvero incantevole”.
Giovanni Minieri
Ufficio Comunicazione
Torneo delle Sirene – MSC Cup