La passata stagione Bologna Napoli si concluse con un tennistico 1-7 con ben due triplette (Hamisik e Mertens) e un rigore parato da Reina ai danni di destro. Stavolta il numero di gol è più basso ma comunque si può tranquillamente parlare di Napoli show.
La squadra di Donadoni si presenta con un 4 3 3, con Palacio, di Francesco e Destro in attacco, solito schema per il Napoli, col tridente meraviglia pronto a dimostrare una volta di più la sua straordinaria potenza e a continuare la corsa al primo posto e prepararsi al meglio per la prima partita in Champions in Ucraina contro lo Shakhtar Donetsk. Unico cambio è la sotituzione di Vlad Chiriches al posto di Raul Albiol.
Donadoni conosce bene la forza dei partenopei e ordina ai suoi di pressare alto e per metà del primo tempo funziona molto bene, tanto da costringere Reina a due ottimi interventi su versi, di cui uno su punizione e Chiriches è costretto agli straordinari, svolgendo comunque un ottimo lavoro. Il Napoli però viene fuori è nella seconda parte del primo tempo, costruendo tanto ma creando poco, però impedisce al Bologna di ripartire. Tuttavia, al 40, il difensore rumeno, per anticipare Destro, si lussa una spalla ed è costretto ad uscire e lasciare il posto a Raul Albiol.
Nel secondo tempo è un altro Napoli e il Bologna fatica a riprendere il gioco, anche se al 60′, un tiro di Destro rimpallato su Albiol non finisce alle spalle di Reina, salva sula linea Koulibaly. Tuttavia sei minuti dopo è il Napoli show ha inizio; assist al bacio di Insigne per Callejon, Masina buca l’intervento e lo spagnolo insacca di testa il suo 48 gol con la maglia azzurra. Da qui in poi è monologo Napoli con i bolognesi che si difendono con le unghie e coi denti ma Pulgar, all’86, si addormenta e si fa rubare il pallone da Mertens. Il belga ringrazia e fa due a zero, chiudendo di fatto la partita. Chiude i conti Zielinski, subentrato ad Hamsik. Ghoulam, lanciato da Insigne, controlla male ma riesce a servire Callejon che, invece di tirare, serve il polacco che firma il nono gol in campionato del Napoli.
Festeggiano i giocatori, i tifosi e anche Sarri perché, mai come quest’anno, lo scudetto non è più una parola proibita.