Un Parma in piena crisi d’identità strappa un punto ad un Palermo decimato dagli infortuni
D’Aversa probabilmente uscirà dallo stadio per andare a comprare subito un gratta e vinci, perché anche oggi il suo Parma ha strappato punti non meritati.
Un Parma noioso, brutto, confuso. La squadra che tutti davano come l’ammazza-campionato è da ben otto gare che non riesce a mostrare un minimo di gioco e più che una squadra di serie B, i crociati sembrano un gruppo di amici, neppure troppo forti, che si ritrovano per la consueta partita domenicale.
Oggi al Barbera, un Palermo con in campo numerose riserve ha quasi sconfitto un Parma in crisi, in campo con il solito 4-3-3 con giocatori perennemente confusi, privi di idee e d’identità.
Si privi d’identità perché in otto gare, su 7 goal realizzati, ben cinque reti son state fatte da difensori. Privi d’identità perché un bomber come Calaiò è perennemente quasi a ridosso del centrocampo nella speranza di ricevere un pallone e sembra aver dimenticato come far goal. Privi d’identità perché Lucarelli, un difensore quarantenne, s’improvvisa goleador e si lancia in una spettacolare rovesciata che per poco non regala i 3 punti ai crociati. Privi d’identità perché Faggiano che richiede calma ai tifosi, s’innervosisce ed esce dal campo nella ripresa.
Eppure i singoli giocatori non sono male, Dezi da vari anni viene eletto come uno dei top player della cadetteria, Di Gaudio a Carpi ha seminato più volte panico tra le difese avversarie, Calaiò da sempre è attaccante di razza, Gagliolo è stato ripetutamente nel mirino della nazionale svedese. Tutti loro però una volta messi in campo sembrano non essere in grado di giocare insieme e ogni gara che passa la situazione sembra peggiorare. Passaggi sbagliati, confusione, giocatori che sembrano trovarsi a correre insieme per la prima volta.
Nonostante la classifica non lo dimostri, è crisi profonda per la squadra di D’Aversa.
Provando ad analizzare le problematiche della squadra ci troviamo davanti ad una situazione piuttosto allarmante. Tantissimi errori da ogni parte del campo, il portiere che non trova mai un giocatore libero per avviare la manovra, la difesa che si perde in errori a dir poco dilettantistici, un centrocampo inesistente ed un attacco che si ritrova ad osservare la gara da spettatore. Calaiò è sempre solo, con le ali troppo larghe per poterlo aiutare. Dezi è puntualmente avanti come fosse il quarto attaccante e non è neppure l’ombra del giocatore visto gli anni passati. Ai difensori viene affidato il peso di tutta la gara con l’onere d’iniziare una manovra resa difficile dal continuo pressing degli avversari, consapevoli delle difficoltà crociate. Il tutto risulta in una squadra nervosa che commette falli a non finire e si merita il record di squadra con più cartellini.
L’allenatore in tutto questo cambia giocatori ma resta col suo fedele modulo, e forse è proprio questo 4-3-3 a non essere adatto ai giocatori in rosa. Sarà il modulo la causa della crisi?
D’Aversa intanto sostiene con fermezza le sue idee, dichiara che la squadra meritava la vittoria e reclama per un goal annullato a Gagliolo. Forse il goal era regolare, ma in una gara soporifera in cui non si è visto uno straccio di azione, dire di aver meritato i tre punti è forse un po’ eccessivo.
Sui social intanto l’amarezza è alle stelle, perfino il goal di Gagliolo non è stato accolto col consueto entusiasmo. Qualcuno sperava di perdere per veder aumentare le chance di esonero dell’allenatore, altri sostenevano che la squadra giocava male appositamente per causare l’esonero. La crisi intanto è evidente e presto o tardi qualcosa in questa squadra dovrà cambiare.
Ai posteri l’ardua sentenza.