Pierluigi Collina, ex designatore arbitrale e presidente della Commissione arbitri, potrebbe essere il nuovo presidente della FIGC al posto di Tavecchio, dimessosi dopo la bufera causata dalla mancata qualificazione dell’Italia ai mondiali di Russia 2018 dopo ben sessant’anni (gli unici due mondiali a non vedere la partecipazione della nostra nazionale furono quello di Uruguay 1930, il primo mondiale, dove l’Italia scelse di non partecipare e Svezia 1958, dove fummo eliminati dall’Irlanda).
Sono state fatte varie ipotesi per sostituire Tavecchio, mai molto amato da calciatori e tifosi, ma fino ad ora nessun nome reale. Addirittura il presidente del CONI Malagò aveva preventivato l’idea di un commissariamento dell’intera Federazione, ipotesi scartata dalla Commissione in quanto non sussiste, almeno per il momento, un’ipotesi di ingovernabilità.
Dopo il rifiuto di Carlo Ancelotti per il posto di C.T. della nazionale, e dopo le voci (smentite dal governo peruviano) di un’esclusione del Perù a favore della nazionale italiana per un eventuale ripescaggio, al momento la sostituzione del Commissario tecnico è passato momentaneamente in secondo piano (dopo i nomi di Mancini, Conte ed Allegri) dando precedenza ala sostituzione del presidente e, dopo diverse riunioni, è stato fatto il nome di Pierluigi Collina.
L’ex arbitro bolognese vanta una carriera di tutto rispetto. Arbitrò infatti la rocambolesca finale di Coppa dei Campioni fra Manchester United e Bayern Monaco, vinta dai Red Devils per 2 a 1 (con tre gol nel finale, e i due dello United al 92′ e al 93′) e la finale del Mondiale di Corea e Giappone 2002 fra Brasile e Germania (vinta dalla nazionale Verde oro per 2 a 0).
Non mancano le polemiche nella sua carriera, le due più famose sono: la decisione di riprendere una partita dopo 70 minuti, causa nubifragio, fra Perugia e Juventus nel campionato 1999/2000, la vittoria del Perugia costò lo scudetto ai bianconeri in favore della Lazio e il discusso rigore dato all’Olanda contro la Repubblica ceca (dopo alcuni giorni di grandi polemiche, i sostenitori della Repubblica ceca indossarono a migliaia una maschera di carta con la faccia dell’arbitro italiano).
Al di là di questi episodi, a mio avviso Collina non sarebbe adatto a ricoprire tale carica ma dovrebbe rimanere come presidente della Commissione arbitri, essendo ormai da troppi anni lontano dal calcio giocato. Questa critica è infatti la stessa mossa, a suo tempo, a Carlo Tavecchio dopo la sua elezione a presidente della FIGC.