Ruby Campania. Intervista a Maurizio Bertolotto


Maurizio Bertolotto, osservatore e designatore arbitrale campano, racconta le proprie emozioni sul mondo arbitrale del rugby. Si sofferma, poi, sulla professionalità raggiunta dagli arbitri di rugby in Campania e delle prossime date importanti per il settore.

Intervista Maurizio Bertolotto

Ecco il comunicato stampa della Federugby Campania con l’intervista a Maurizio Bertolotto.

Napoli – Un gruppo coeso e noto per la propria dedizione e professionalità in tutta Italia, composto da cinquanta arbitri effettivi ed undici fuori ruolo. Sette le donne di cui una venticinquenne in accademia, cinque i fischietti in Serie A di cui uno regolarmente in Eccellenza, a cui si aggiungono quattro assistenti di linea, sette arbitri di seconda fascia ed un aggregato dalla SARFU. Questo il quadro completo del movimento arbitrale campano coordinato da Maurizio Bertolotto, ex fischietto ovale che oltre ad essere il Responsabile Organizzativo arbitrale del C.R. Campano, è anche designatore ed osservatore.

“Quella dell’arbitro è un’attività esaltante che consente di viaggiare tanto” – esordisce Bertolotto – “Ma si tratta di un’esaltazione sana, misurata, controllata ed adrenalinica. Si conoscono tante realtà e si è portatori in prima persona di quei valori che fanno del rugby lo sport più bello del mondo. Ovviamente non è un compito facile essere arbitri ed è necessario tanto tempo per entrare nei meccanismi mentali che regolano la gestione di un incontro di rugby”.

L’approccio professionale all’analisi delle dinamiche di gara è frutto di una costante cooperazione: “L’obiettivo del nostro lavoro è innalzare al massimo la qualità di ogni singola prestazione arbitrale, ed in questo siamo agevolati grazie all’importantissima sinergia con le componenti tecniche e dirigenziali del Comitato. Con il Presidente Senatore vi è un forte rapporto di stima e collaborazione, nel pieno rispetto delle autonomie gestionali e delle competenze specifiche. Inoltre mi ritengo fortunato ad avere come capisezione quattro persone che quotidianamente collaborano impreziosendo il nostro movimento, pertanto non posso esimermi dal sottolineare il grandissimo sforzo profuso da Roberto De Petrillo di Napoli, Mimmo Gargiulo di Torre del Greco, Michele Giannattasio di Salerno ed Antonio Pacifico di Benevento”.

Gli arbitri della Campania hanno la fortuna di annoverare nelle proprie componenti grandi professionalità, tra le quali spicca uno tra i più bravi fischietti italiani del passato, Salvatore De Falco. “È il nostro fiore all’occhiello” – continua il Responsabile Organizzativo – “Nelle sue funzioni di tecnico territoriale programma periodicamente interventi nell’attività didattica del gruppo, tiene lezioni e discussioni sempre seguite con estrema attenzione e spesso interviene nelle società che fanno richiesta di un suo supporto. Insomma, Salvatore è un esempio per le nuove generazioni”. E proprio sotto la guida di De Falco risultano alcuni profili promettenti per il panorama nazionale: “Nell’attività di formazione ed aggiornamento si stanno distinguendo Vincenzo Schipani ed il giovanissimo Daniele Cerino, entrambi frequentanti l’accademia. Il primo arbitra stabilmente in Eccellenza e spesso è impegnato anche in attività internazionali, il secondo recentemente ha esordito in serie A. Loro sono la dimostrazione che il percorso accademico è uno strumento formidabile per arrivare ai massimi livelli”.

Il 2016 si aprirà con un nuovo corso per arbitri a Benevento nei giorni del 4 e 5 gennaio, dove in vista della realizzazione Bertolotto sottolinea un aspetto inedito del movimento arbitrale campano: “Oggi è sempre più frequente che partecipino ai corsi anche coloro che non hanno mai giocato a rugby. È ovviamente un segnale positivo per tutto il movimento, infatti basta ricordare che il nostro attuale presidente della Commissione Nazionale Arbitri Maurizio Vancini, non solo non ha mai giocato, ma è stato anche un internazionale. Questo è un ulteriore motivo per cui consiglio sempre a tutti di frequentare un corso arbitri” – conclude Bertolotto – “Capita non di rado che si contestino le decisioni arbitrali: sarebbe bello che tutti si cimentassero anche solo per poco tempo in questa delicata funzione”.

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