Correre in discesa: consigli tecnici, vantaggi e svantaggi


Correre in discesa, vantaggi e svantaggi. Ce ne parla il coach Armando Selene.

Se consideriamo la corsa esclusivamente dal punto di vista della salute allora ritengo non ci sia alcun vantaggio nel correre in discesa. Viceversa se si guarda alla prestazione allora più che vantaggi occorre valutare alcune tecniche che possono agevolare il modo di correre in discesa.

Correre in discesa, funzione aggregante

Nella mia visione, limitata ai runner amatori, ho sempre giudicato la discesa un male necessario da limitare il più possibile. Nella preparazione invito a spingere in salita, ma per poi affrontare la discesa il più lento possibile.

Spesso dopo una bella salitona il discendere può essere un’occasione di ricompattare il gruppo e fare due chiacchiere; in questo caso essa svolge un compito aggregante e comunque anche in discesa si bruciano calorie che sommate a quelle in salita ci permettono di raggiungere una buona soglia di spesa energetica.

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Le discese ardite e le risalite…

In pianura ed in salita l’intensità di corsa va gestita, ma in discesa questo assume un significato diverso. Dato il forte stress a cui sottoponiamo i nostri tendini e muscoli quando scendiamo a velocità sostenuta, ritengo che sia più salutare imparare ad affrontarla in modo da mantenere una corsa sciolta e di recupero. Anche durante le gare invito ad affrontare le discese per recuperare fiato e rilassare la muscolatura degli arti superiori (spalle comprese).

Posso capire che in una gara ci sia la tentazione di lasciarsi andare in discesa per non perdere secondi. ma ciò dovrebbe essere secondario al prevenire infortuni. Pertanto se siete tra quelli che ” soffrono” la mancata prestazione sarebbe meglio evitare gare che presentano un’elevata percentuale di discese. Questo genere di corse vanno affrontate con molta attenzione!

Ricordo anni fa, insieme ad un amico abbiamo corso la maratona che da Sorrento portava a Maiori, gara che presentava un continuo saliscendi. Il fatto di averla corsa nel modo che vi ho descritto ha fatto sì che entrambi arrivassimo al traguardo in piena tranquillità, senza alcun fastidio post gara. Di contro, nella stessa gara, alcuni runner giunsero distrutti al traguardo proprio per il fatto di “essersi dati da fare” in discesa.  Io ed il mio amico la chiudemmo con una media di poco sotto al 5′ al km (discese in modo molto blando e mai sotto il 4’30” sebbene ci fossero tratti che avrebbero consentito grazie alla forte pendenza ritmi più “allegri”).

Un male necessario

Occorre dire che chi vuole prepararsi e correre intensamente anche in discesa deve necessariamente adottare allenamenti che prevedano ripetute in discesa ed esercizi di balzi e skip che favoriscono una certa elasticità. Ovvio questo in aggiunta a quanto già previsto per una buona preparazione.

Resto comunque dell’idea che il gioco non vale la candela e per quanto riguarda noi runner amatori, ripeto sia più opportuno considerare la discesa come un male necessario.

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