Esiste una distanza ideale da correre che porta solo benefici al corpo umano e che non abbia controindicazioni? Lo abbiamo chiesto al coach Armando Selene.
“Da tempo la scienza che studia gli aspetti benevoli della corsa ha provato pure a ricercare quale tipologia di allenamento e soprattutto quale distanza fosse la più indicata in quanto benefica. Diciamo che ad oggi sembra che la distanza da coprire vada dai 5 ai max 10 km. Voler approfondire questo argomento richiederebbe un articolo lungo e complesso , come al solito preferisco ” rifugiarmi” in ciò che interessa me e i tanti amatori che vivono la corsa come una scoperta.
La distanza ideale da correre è anche quella che appaga maggiormente?
Affrontando il tema con questa premessa possiamo anche accettare che la distanza tra i 5 ed i 10 km sia la più salutare, ma occorre anche chiedersi, è anche quella che più mi appaga ? La stragrande maggioranza di chi corre, per quanto tenga alla propria salute, vive la corsa anche come appagamento e talvolta bisogno ” esistenziale”. Io da sempre ho cercato di persuadere gli amici che seguo a prediligere la 10 k come preparazione, opzionabile la 21 km nel corso dell’anno ed escludendo la Maratona. Ho avuto sempre resistenze perché gli amatori amano correre la Maratona sebbene tra le distanze è quella che produce maggiori problemi
Occorre però chiarire una cosa, la corsa come ogni attività umana presenta aspetti positivi e negativi, ma alla luce della mia esperienza quelli negativi sono di gran lunga minori di quelli positivi; pur correndo la Maratona e come si è detto precedentemente, si possono avere dei problemi, questi possono essere ridotti o anche annullati laddove la prova venga eseguita in condizioni di IMC ideali ( sotto i 23) e con una preparazione adeguata. I problemi, infatti, nascono proprio dalla mancanza di queste premesse in molti amatori.
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A volte è più difficile frenare che sollecitare
Prendendo in esame il tipico sedentario mi sento di affermare, senza timore di smentita, che far correre con la giusta gradualità e con una preparazione che si ponga al massimo circa un’ora di attività che avremo che questo sedentario nel tempo breve compreso tra 6 mesi ad un anno, avrà raggiunto uno stato fisico estremamente migliore rispetto a quello di inizio preparazione e per lui sarà molto difficile considerare ” effetti collaterali” ma sarà pienamente coinvolto nella preparazione in modo ampiamente entusiasta. Il difficile in questi momenti è frenare più che sollecitare, diversamente a quanto fatto prima.
La 10 km per chi intende “costruire”
Di solito le basi per gli aspetti negativi della corsa nascono in questo momento, ed è per questo che io consiglio di restare su una preparazione più completa ed ampia quale può essere quella della 10 km per chi vuole costruire. Questo discorso si lega esclusivamente a chi vuole poi passare dalla corsa effettuata per benessere a quella che al benessere aggiunge un interesse ‘ agonistico” e come dico io, ci rende OGM organismi geneticamente modificati (unica differenza che la modifica è naturale e non avviene in laboratorio).
Ultimando il discorso occorre dire che man mano che ci si addentra nel mondo podistico e si evolve anche tecnicamente, allora si aprono tante opportunità legate alle miriadi di gare di 10 km e le varie half marathon e Marathon in giro x il mondo, manifestazioni che attirano poiché coinvolgono in termini atletici, ma anche aggreganti – praticamente fungono da turismo sportivo. In queste situazioni viene da sé che non è semplice dire ad un runner che per il ” suo bene” sarebbe meglio non partecipare a quella determinata manifestazione poiché prevede troppi km; viceversa è preferibile preparare al meglio il runner cercando di limitare quanto più possibile i cosiddetti “Effetti collaterali”