La Neapolis Marathon raccoglie tante storie diverse (video)


Dopo aver corso la 21km l’anno scorso, sono tornato a fare la Maratona quest’anno a Napoli. La Neapolis Marathon è arrivata alla terza edizione. La prima è stata sotto la pioggia. La seconda sì è disputata a metà ottobre. Ora sì è fatta il Primo di Ottobre.

Questo per un accordo organizzativo con la 21km di Telese, che quest’anno è campionato nazionale ed ha chiesto di scambiare le date con Napoli. Dunque la gara a Napoli è stata molto più calda, per premettere a quella di Telese di essere più fresca, due settimane dopo.

Il percorso di Napoli si snoda su due giri, partenza da piazza Plebiscito, lungomare fino a Largo Sermone (inizio via Posillipo), ritorno verso Santa Lucia (salita di 400m), molo San Vincenzo con passaggio nella darsena della Marina militare (ridotto rispetto all’altro anno), proseguendo verso San Giovanni, invertendo la marcia per arrivare a piazza Borsa, Corso Umberto, piazza Municipio e finalmente piazza Plebiscito.

La maglia dell’evento, fornita da Yoma, è bellissima ed è piaciuta a tutti.
Moltissimi hanno scelto la 21km, non avendo trovato il tempo di preparare la distanza lunga tra agosto e settembre. Circa 1300 persone. 700 iscritti alla Maratona, di cui circa 510 hanno completato i due giri, che psicologicamente sono più difficili da affrontare, vuoi per noia o paura di soffrire. C’è stata anche la gara da 12km. 70 gli atleti stranieri, oltre a quelli di altre città italiane.

I numeri e la partecipazione sono in forte crescita.
Tuttavia gli automobilisti e commercianti non vedono lo sport come opportunità per la città, ma come una limitazione.

A vivere fino in fondo l’evento con spirito sportivo sono stati: tutti i giovani volontari che hanno assistito i podisti; i pacer che li hanno accompagnati con tempi precisi; i maratoneti che hanno corso il secondo giro in progressione; quelli che hanno sofferto e non hanno mollato; Antonio Esposito, presidente della Napoli Nord Marathon, che ha festeggiato la 200esima Maratona, incarnando uno stile di vita.

Ci sono stati anche degli insuccessi. Alcuni pacer (delle 3h10min) sono ‘scoppiati’ per il caldo e hanno chiuso la maratona a rilento. A dimostrazione della difficoltà di gara e imperfezione umana, ma ce l’hanno messa tutta.

I ristori, sfalsati e non precisi ai 5km, 10km e così via, non hanno fornito sali minerali, se non al 36esimo km, quando oramai erano inutili. Errori che si possono correggere l’anno prossimo.

Antonio D’Apuzzo, presidente Collana Marathon, ha fatto prima da pacer sulla 21km (1h40min) per poi trasformarsi in atleta libero e chiudere la maratona in 3h18min, con un negative split (differenziale negativo) di -2 minuti.

Neapolis Marathon

 

La Neapolis Marathon continua quindi a raccogliere tante storie diverse e a riflettere l’anima complessa della città, piena di sole luci ed ombre. Le ombre che abbiamo cercato correndo per trovare il fresco, che nascondono anche tante opportunità per il futuro, sportivo e partecipativo.

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