Sampdoria. Il ruggito della Sud


Domenica allo stadio di Marassi non si è respirata aria di partita qualunque, ma di una finale.

A Marassi è tornato il ruggito della Sud

La partita contro il Frosinone per la Samp, a parere di chi scrive, non risultava essere l’ultima spiaggia, ma per la banda di Montella fallire anche questa partita sarebbe stato un passo falso troppo grande da recuperare e forse da rimpiangere a fine campionato (come fu nel 2011).

Il tifo organizzato come sempre ha risposto alla grande e con una cornice di pubblico di quasi 25000 spettatori è tornato il ruggito della Sud, quel ruggito che ha sempre spinto gli undici in campo e che ha sempre destato timore agli avversari.

Non si può dire che la vittoria abbia tolto dai guai Soriano & co. ma si può, di certo, affermare che questa sia una pura boccata d’ossigeno visto anche il gioco espresso dai blucerchiati in campo.

Finalmente un 11 compatto e coeso, tutti ad attaccare alti mettendo in difficoltà il giro palla iniziale del Frosinone; un centrocampo finalmente ritrovato con Fernando che è tornato a ruggire come ad inizio campionato, un gladiatore in mezzo al campo, e che ha coronato la partita con un goal su inserimento, proprio come Mister Montella vuole dai suoi centrocampisti; unica nota stonata del centrocampo è il capitano Soriano, che da un pò di partite è in netta fase di calo (saranno le sirene dell’Inter per fine stagione?)

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In attacco Montella ha creduto in Quagliarella ed Alvarez, arrivati nel mercato di Gennaio: il primo osannato e il secondo arrivato in secondo piano  stanno prendendo in mano la squadra.

 

Alvarez è in forma e si vede, nettamente superiore agli avversarsi e sempre con il dribbling pronto e con il suo piede sinistro sempre molto fino.

Per Fabio Quagliarella non ci sono parole, uomo squadra e uomo di esperienza. Lotta su tutti i palloni e, infine, la ciliegina con un goal dei suoi e, poi, di corsa a prendersi il boato della Sud, gradinata che mai lo ha dimenticato.

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Un plauso a Montella che nonostante non abbia in mano una rosa con la quale riuscire ad esibire il suo gioco, come espresso a Firenze, è riuscito a plagiare questi giocatori a sua immagine e somiglianza. Il possesso palla è aumentato e da un paio di partite la Samp crea molte più occasioni da goal e sembra essersi ritrovata a livello di gioco.

Un plauso anche a due giocatori arrivati solo di passaggio a Genova: Ranocchia e Dodò. Stanno dimostrando di essere veri professionisti e, malgrado gli errori iniziali, dei buonissimi giocatori sui quali contare per questo rush finale.

Adesso ci saranno altre finali per la Samp: Verona, Empoli e Chievo Verona. Le prime due in trasferta e l’ultima in casa. Dopo questo trittico di partire si potrà capire se la Sampdoria continuerà a rimanere invischiata per la lotta alla retrocessione o potrà finire il campionato con più di serenità.

Unico neo o domanda: perchè non iniziare con Montella da inizio campionato? Si sarebbe vista un’altra Sampdoria.

 

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