Se Milano si ferma per Inter e Milan, per Inter e Juventus si ferma tutta l’Italia: sono le due squadre con più tifosi al seguito. In 90’ si sprigiona tutta la rivalità che c’è tra le due squadre, sempre condite da veleni e polemiche
APPIANO GENTILE – Inter contro Juve, Nerazzurri contro Bianconeri, Mancini contro Allegri, Melo contro il suo passato, Kondogbia contro il suo amico/nemico Pogba, Handanovic contro Buffon, Icardi contro la sua vittima preferita.
Signori, vi presento il Derby d’Italia.
Manca un giorno per l’evento che terrà tutti gli appassionati di calcio attaccati alla tv, anche i tifosi di altre squadre. È una partita sempre speciale, mai banale, e visti i risultati e le posizioni rispettive delle due squadre, diventa ancora più sentita. Da parte bianconera un successo per la rimuntada, da parte nerazzurra per la maturità. Una sconfitta per l’una o per l’altra aprirebbe scenari brutti, anche se siamo ancora all’ottava giornata.
Dopo la sosta mister Mancini sicuramente ritroverà Jovetic, che con la sua nazionale ha fatto da spettatore contro l’Austria per ritornare subito alla Pinetina, sforzandosi per recuperare la condizione ideale per la sfida contro i bianconeri, e a questo punto ci sarà sicuramente.
Mancini ritroverà altri reduci dalle trasferte con le loro nazionali: i galvanizzati Perisic, autore del gol vittoria e qualificazione della sua nazionale a Malta, e Ljajic, fiducioso dalle buone prove in nazionale e smanioso di mettere il suo tecnico in difficoltà nella scelta dell’undici iniziale. Poi i sudamericani, i colombiani Murillo e Guarin, un po’ abbattuti per la sconfitta contro l’Uruguay, il brasiliano Miranda, al settimo cielo per la fascia di capitano e la vittoria del suo Brasile contro il Venezuela, e il guerriero Gary Medel, sempre più leader del suo Cile. Poi ci sono quelli che sono rimasti alla base a prepararsi, fra tutti Felipe Melo, a cui la sosta ha fatto bene per rifiatare. Ed ecco che si comincia a stillare la formazione che domenica sera scenderà al Meazza per affrontare i nemici della Juventus.
In porta senza ombra di dubbio ci sarà Handanovic, sperando che sia concentrato per tutti i novanta minuti. In difesa ritornerà la coppia Miranda-Murillo, con Telles che ha scalato molte posizioni, e anche se soffre nella fase difensiva sembra essere ormai il titolare della fascia sinistra, dove Mancini ha bisogno della ssua spinta e i suoi cross. Come centrale di centrocampo il pupillo di Mancini, Felipe Melo, e in attacco non si scappa da quei tre: Jovetic-Perisic-Icardi.
E Medel? Sicuramente è questa la domanda al quale il tecnico di Jesi deve dar risposta. Il tecnico interista sa quanto Medel è importante per tutta la squadra, ma sa anche che il cileno è un giocatore universale, che lo metti devo lo metti dà sempre il 100%, ed allora non è da escludere di vedere il grande Gary sulla fascia destra nel ruolo di solito occupato da Santon, oppure a far diga con Felipo Melo al posto o di Guarin o di Kondogbia. Mancini sa benissimo che la partita la vince chi conquista il centrocampo, e per questo vorrà lì gente che corre e lotta. A dar fantasia alla squadra ci sarà Jovetic.
Conoscendo il potenziale delle due rose, sarà una partita combattuta oltre il novantessimo, con in palio non soltanto il prestigio delle due squadre ma il futuro di un’intera stagione.