Enzo Maiorca, il Re degli abissi nel ricordo di Claudio Vallone
A quattro anni dalla scomparsa del grande Enzo Maiorca, il suo ricordo nella mente e nel cuore dei siracusani è più vivo che mai. Per questo motivo vogliamo ricordarlo tramite gli scritti del giornalista Claudio Vallone, scomparso nel 2009, in un articolo del 1986.
“Il Re degli abissi” lo aveva definito:
“Passione? Professionalità? Spettacolo, anche. Il fatto è, però, che Enzo non ha mai badato allo spettacolo, non ha inteso fare del rischio una professione o della professione un rischio. S’è servito della scienza per fare scienza, come tutti i ricercatori. Perché egli stesso è uno scienziato. Ma non è soltanto uno scienziato. “
Maiorca riuscì ad appassionare un intero paese ai suoi record, fino all’ultimo, quello di 101m; senza pensare che le attrezzature dell’epoca oggi fanno rabbrividire anche gli appassionati.
“La sua apparente caccia al record non è stata mai, non poteva essere, un confrontarsi con altri, perché essa altro non era che un continuo confronto con sé stesso, con la sua interiorità, con il suo gene”
Claudio Vallone riteneva, anche che Maiorca non cercava un confronto sportivo e la rivalità con Majol era solamente presunta. Un termine aggiunto da altri, che non gli apparteneva.
“Infine, tutta la vita di questo eroe moderno della siracusanità antica, disceso tra noi dall’Olimpo dei grandi della storia dell’homo ludens… dimostra che Aristotele aveva torto.”
Aristotele diceva: “Stando seduti e in pace si diventa sapienti”
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